Nell’Assemblea generale di ieri, tenutasi in Consorzio, il tema centrale è stato la variazione del disciplinare. All’incontro hanno partecipato, tra presenti e deleghe, un totale di 76,5 % di soci, con un totale di più di 14000 voti, numeri pesanti, forse anche simbolo dell’interesse dell’intero comparto nei giorni prossimi alla vendemmia. Le proposte fondamentali di variazione decise dal Cda pochi minuti prima (approvate entrambe) sono state due. La prima variazione riguarda la riserva vendemmiabile, che da ora potrà essere inferiore a 100. La seconda e più innovativa è quella che riguarda la possibilità di produrre un nuovo spumante che abbia meno residuo zuccherino (da 12 a 49,99 g/l) e una più alta gradazione (l’Asti non supera il 9,5% vol. mentre il prodotto “secco” andrà da un minimo di 11,5% ad un massimo di 13,5%). Sono state inserite tre diverse possibili denominazioni: Asti secco, demi-sec ed extra-sec. Tutti e tre i titoli sono ammessi, a patto che siano affiancati o sottostanti alla scritta “Asti” sull’etichetta. Altra piccola modifica quella riguardante le sottozone di Strevi e Santa Vittoria, nelle quali da ora sarà ammessa anche la produzione dell’Asti spumante oltre a quella del Moscato d’Asti. Secondo le parole del presidente Gianni Marzagalli “entro la fine dell’anno dovremmo avere il disciplinare a posto”. Danilo Bussi