La recente lettera pastorale “Vino nuovo in otri nuovi” del Vescovo padre Francesco Ravinale, ha richiamato l’importanza di incrementare la collaborazione tra comunità e Istituzioni. L’invito è stato prontamente accolto, identificando come un possibile terreno di lavoro comune la sensibilizzazione delle comunità parrocchiali al valore ambientale della raccolta differenziata. La proposta si inserisce nella riflessione di tipo etico spirituale sul rapporto tra lo sviluppo delle società e la salvaguardia dell’ambiente avanzata a livello ecumenico, e che dal 2006 la Conferenza episcopale italiana propone, individuando annualmente il 1° settembre una Giornata e un tema di ricerca, per il 2014 “educare alla custodia del creato per la tutela della salute dei nostri paesi e delle nostre città”. L’iniziativa si svilupperà, grazie alla collaborazione degli Ecovolontari della Città di Asti, domenica 19 sul sagrato delle parrocchie Santa Caterina e Nostra Signora di Lourdes e domenica 26 ottobre a San Domenico Savio, San Pietro e San Secondo, con punti informativi al termine della messa principale. Sarà distribuito materiale informativo per l’informazione e il dialogo con le persone presenti. Si potranno inoltre tenere incontri di approfondimento e con tematiche correlate, con i ragazzi e gli adulti che lo riterranno opportuno. “C’è una certa evoluzione nel considerare trattabile tutta una merceologia di rifiuti – ha precisato Rita Vavalle del Servizio ambiente – per cui speriamo di informare al meglio, il più possibile di cittadini astigiani”. Il progetto, “sperimentale” per la scelta del contesto in cui andrà a realizzarsi, con il coinvolgimento di adulti, non dipendenti comunali ma Ecovolontari, potrà migliorarsi e ripetersi ma fin da ora rivela scelte che lo rendono particolarmente attrattivo. “La sua probabile originalità, su cui misurare l’efficacia dei comportamenti – ha detto G.Paolo Fanutza, dirigente del Settore Ambiente – sta nel calarsi in un “ambiente” non tradizionale dove “anche cose civili, dette in un contesto religioso possono assumere un piano valoriale molto più profondo da accogliere e su quello bisogna lavorare”. “Rete di speranza” l’ha definita Michelino Musso, referente del Progetto culturale della Diocesi, intendendo che scegliere di fare una buona raccolta differenziata parrebbe l’esito di slogan convincenti e campagne di opinione “invece qui la sensibilizzazione passa attraverso i canali ordinari del passaparola, della conoscenza diretta, il coinvolgimento persona per persona”. La presentazione dell’iniziativa è servita a riprendere alcuni contenuti di fondo quali il valore del recupero e del riuso dei materiali. “La raccolta differenziata – ha ricordato l’Assessore all’Ambiente Maria Bagnadentro è una politica che la città persegue da anni e con la separazione dei materiali contribuisce a importanti ricadute sull’ ambiente quali il risparmio di materie prime e di energia, di territorio con la riduzione delle discariche e degli sprechi, di emissione nell’atmosfera di C02”. Hanno collaborato all’elaborazione dei materiali che saranno distribuiti nel corso delle iniziative i giovani volontari del Servizio Civile Marco Panzone e Angela De Lucia.