Presentata e sottoscritta ieri la Carta dei Diritti del Malato in Pronto soccorso. Il documento è il frutto di un intenso lavoro condotto dall’Asl AT e Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato. Da un lato gli operatori della sanità da tempo impegnati nella riorganizzazione del Pronto Soccorro e, dall’altro, i rappresentanti dei cittadini che, insieme, hanno voluto la stesura di un documento che sancisce alcune regole fondamentali per i diritti, ma anche i doveri, dei cittadini che usufruiscono del Pronto Soccorso.
Di seguito la Carta declinata nei sette diritti fondamentali, che Asl AT e Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato sottoscrivono congiuntamente ed insieme si impegnano a tutelare.
Diritto alla presa in carico
Accesso al triage e valutazione appropriata, tempi di presa in carico di chi accede coerenti con il codice assegnato, tempestive indicazione e informazione sui percorsi dei pazienti.
Diritto alla dignità personale
Ogni soggetto che viene a trovarsi in situazioni di emergenza e urgenza ha il diritto a non subire riduzioni della dignità personale dovute a strutture inadeguate, carenze organizzative o comportamenti arbitrari.
Diritto alla continuità dei percorsi di cura
Ogni individuo ha il diritto alla continuità delle cure attraverso l’interazione informativa tra MMG, strutture protette e PS. Parimenti, dovrà essere garantito il successivo coordinamento per percorsi appropriati ospedalieri, domiciliari o in struttura protetta, nonché l’appropriatezza circa l’effettiva emergenza urgenza degli invii di pazienti dalle strutture protette al P.S.
Il diritto alla prevenzione delle emergenze evitabili
Ad ogni paziente vengono garantiti percorsi di assistenza territoriale volti a limitare il ricorso al P.S. nei casi di reale emergenza e urgenza.
Diritto alla informazione
Ogni individuo ha diritto ad accedere ad informazioni aggiornate circa organizzazione e tipologia
dei servizi di emergenza sul territorio di competenza.
Diritto alla competenza
Ogni individuo ha diritto ad avere cure ed assistenza competenti, appropriate e rispondenti ai propri bisogni di salute.
Diritto a tempi certi
Ogni individuo ha diritto a permanere in PS il tempo minimo indispensabile per i trattamenti di stabilizzazione e sollecito trasferimento ad un’idonea sistemazione.
“Il documento che abbiamo sottoscritto – ha commentato Ida Grossi, direttore generale dell’Asl AT – rappresenta un momento fondamentale per dare concretezza alle azioni di tutela del cittadino ottenute attraverso la riorganizzazione e l’umanizzazione dei servizi erogati e che sono stati la linea portante di questa direzione fin dal suo insediamento nel maggio del 2015. Il Pronto Soccorso è, da sempre, un nodo importante e delicato del servizio sanitario. Affinché tutto funzioni al meglio vanno rispettati diritti, doveri e principi di appropriatezza. Solo così il servizio di emergenza sarà in grado di rispondere alle reali necessità dei cittadini che ad esso si rivolgono”.
Della carta e di un migliore utilizzo del servizio parla il direttore della struttura del Pronto soccorso Gianluca Ghiselli: “La Carta è un passo importante per il Pronto Soccorso e per i cittadini. Impegna sicuramente tutta l’Azienda a continui e costanti miglioramenti nell’erogazione dei servizi sanitari urgenti. Le azioni già intraprese a partire dallo scorso Settembre hanno consentito una migliore gestione del periodo critico da Dicembre a fine Marzo, caratterizzato da un sovraffollamento costante. Ovviamente questo miglioramento ha interessato soprattutto i pazienti più critici e in attesa di ricovero. Forse i pazienti non urgenti non hanno toccato questa cosa ed è anche per questo che la Carta andrebbe letta in una veste educativa sulla popolazione; troppo spesso il Pronto Soccorso è chiamato a rispondere a situazioni che di urgente hanno veramente poco”.
“La sottoscrizione di una Carta dei Diritti è per la cittadinanza un momento importante: si sottoscrive una sorta di patto, una definizione di termini e valori condivisi – affermano Tiziana Valente coordinatore della locale sede di Cittadinanzattiva e Pino Furlano, referente del Tribunale per i diritti del malato -, ma lo si fa dopo un lavoro durato più di un anno e mezzo, intorno al quale si sono confrontati operatori, Azienda, ospedale e territorio, utenti, portando ognuno contributi e visioni, analisi e prese d’atto, rilevando criticità e proponendo soluzioni. Il lavoro così iniziato, prosegue, oltre la presentazione del documento, con il monitoraggio dei piani di miglioramento voluto dalla Regione Piemonte, come nello spirito di Cittadinanzattiva e secondo il principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione su cui si basa il movimento nato nel 1978. Quest’anno festeggiamo i cinquant’anni di attività ed insieme la XII Giornata europea dei diritti del malato: iniziamo con la promozione di questa Carta, che si basa sulla Carta Europea dei Diritti del Malato e proseguiamo con la campagna “Cura di coppia”, nata dalla constatazione che la relazione tra medico di famiglia e paziente è in difficoltà e che ognuno è chiamato a fare la propria parte. Ricordiamo che sono anche i cinquant’anni dall’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale – concludono i due rappresentanti dell’associazione astigiana -, il sistema che attua l’articolo 32 della Costituzione sul “diritto alla salute” di tutti i cittadini: il 1978 è stato un anno importantissimo ed è importante ricordare che per non perdere questo bene è anche essenziale essere partecipi e consapevoli, mentre le lamentele fini a se stesse non servono a niente”
Uno sportello d’ascolto del TDM è aperto al pubblico il giovedì dalle 15 alle 17, presso l’ospedale Cardinal Massaia al piano zero ed è gestito da volontari di Cittadinanzattiva.