Partito ad Asti e a Rivoli il progetto pilota di Ethica “Educare alla bellezza, per imparare la convivenza” pensato per le scuole. Coinvolte già 57 classi, cui se ne aggiungeranno altre di Torino. Alla fine della sperimentazione sarà elaborata una proposta nazionale con lo scopo di creare nuove forme di cittadinanza nel rispetto reciproco. Più di millecinquecento alunni, destinati ad aumentare dal prossimo anno. Circa 60 classi coinvolte, 30 scuole, da quelle dell’infanzia fino alle superiori. Questi sono i numeri del progetto “Educare alla bellezza, per imparare la convivenza”, ideato da un gruppo di lavoro sotto l’egida di Ethica, che ha già ricevuto i patrocini della Regione Piemonte, del Comune di Asti, del Comune di Torino e del Consorzio Asti Studi Superiori. Il progetto vuole costruire le condizioni per una convivenza armoniosa in Italia fra cittadini di diversi Paesi, religioni e culture affrontando i problemi dell’integrazione a partire dai bambini/adolescenti (scuole primarie e secondarie), attraverso l’utilizzo dei beni culturali e dei beni non escludibili in genere (ambiente, paesaggio) come elemento comune di dialogo. Una “educazione alla bellezza” appunto, che porti con sé una nuova etica collettiva e condivisa, grazie all’azione attiva dei ragazzi e ad una formazione specifica per gli insegnanti. Sono quindi partiti in queste settimane i primi laboratori formativi per gli insegnanti, cui seguiranno anche alcuni interventi interattivi nelle classi, tenuti da mediatori culturali, docenti di antropologia culturale, di arte, esperti ambientali, esperti di narrazione del territorio e giornalisti, per sensibilizzare al rispetto dei beni non escludibili. Si tratta di laboratori di scrittura, disegno, fotografia e video sia nelle classi sia sul territorio, con lo scopo di fornire gli strumenti per comprendere meglio l’ambiente e di valutarlo come elemento utile di confronto civile fra le persone. Il tutto, inserendosi al meglio nei progetti già in corso nelle scuole, nei programmi delle varie classi e secondo le richieste specifiche di ciascun insegnante. I prodotti dei ragazzi (video, scritti, disegni, fotografie), realizzati anche secondo i nuovi stimoli forniti a loro e ai loro insegnanti, saranno poi riuniti su mappe interattive online, come per costruire un grande documentario del territorio disponibile per tutti e troveranno diverse forme di diffusione stabile. Potranno quindi essere realizzati un sito web dedicato ed altri prodotti digitali, una pubblicazione periodica (cartacea e online) interamente gestita dai ragazzi, una web radio e alcuni profili social con lo scopo di mantenere viva questa community. E ancora conferenze, mostre, progetti di social design in città, l’ideazione di percorsi turistici per stranieri, visite guidate condotte da guide straniere e da ragazzi, altri progetti che mettano a frutto le varie competenze delle scuole alberghiere, quelle di design, i licei linguistici, gli umanistici e così via. Il tutto sempre grazie al lavoro attivo degli alunni delle scuole. Insomma, un grande progetto partecipato, della durata di due anni scolastici, che costituisca la base per un futuro migliore, riponendo le speranze proprio nei giovani di oggi, che saranno i cittadini di domani.