Don Enrico Fileppi, come molti altri parroci e viceparroci della diocesi, sarà spostato di parrocchia a fine settembre: da Santa Maria Nuova, San Secondo e San Silvestro andrà a San Domenico Savio e ci racconta dove e come ha vissuto il suo incarico pastorale in questi anni.
Come si è delineato il tuo percorso in questi anni?
“Sono entrato in seminario nel 2008 e ho svolto il servizio pastorale in Torretta. Dopo due anni di pausa dai salesiani sono stato un anno a San Paolo e San Martino e successivamente due anni a Sessant, Serravalle e Mombarone per poi ritornato a San Paolo e San Martino diventando lì diacono e poi viceparroco dopo la mia ordinazione sacerdotale. Dopo 6 mesi sono stato spostato a San Domenico, dove mi occupavo dei giovani, dal centro estivo all’oratorio affiancando anche il servizio di Stefano ed Erica Nebbia, dell’operazione Mato Grosso. A maggio 2017 sono stato nominato viceparroco a San Secondo, San Silvestro e Santa Maria Nuova: per me è stato un ritorno a casa. A Santa Maria Nuova ho ricevuto i sacramenti, conoscevo gli animatori e i ragazzi e per me è stato un ritorno dalla comunità dove sono cresciuto. Sono stato più di 5 anni, cercando di fare del mio meglio: il mio obiettivo era il bene dei ragazzi, dai più piccoli ai più grandi”.
Cosa ti porterai dietro delle tue precedenti esperienze?
“Paradossalmente vorrei riuscire a non legarmi troppo alle persone, perché quando c’è da salutare è sempre troppo dura. Se da un lato l’umanità è importante, dall’altra parte è sempre difficile dover lasciare le comunità dove si è stati. Per me questi ultimi cinque anni hanno significato non solo tornare a casa, ma cerca di ricostruirla e creare delle solide fondamenta. Ora cambierò parrocchia con la speranza di aver fatto del bene e di arrivare a San Domenico Savio con un bagaglio in più”.
Cosa ti aspetti da questo cambiamento di parrocchia?
“Cerco di non aspettarmi nulla. Non voglio farmi aspettative che nel bene e nel male potrebbero essere disattese. Mi è stato accennato che mi occuperò dell’ambito giovanile, che è l’ambiente in cui sono stato maggiormente coinvolto da quando ho iniziato il mio incarico pastorale. Finché ne avrò le forze, starò con i giovani”
Federica Bassignana