Quarantottesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2025 spegne 126 candeline. Ecco i principali argomenti trattati sul giornale in edicola da venerdì 19 dicembre 2025. Il Natale di Gaza, una luce in mezzo alla tragedia Direttamente dal cardinal Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini. E’ suo ciò che ha scritto per Gazzetta d’Asti attraverso la Caritas diocesana per appoggiare l’Avvento di fraternità destinato a sostenere la parrocchia cattolica di Gaza, che, come precisa lui stesso, lavora per tutti e non solo per i cattolici. Anche in quella parrocchia ci si prepara al Natale nonostante la tragedia che colpisce la popolazione inerme della striscia di Gaza, le cui condizioni si sono aggravate a causa del maltempo e dell’inverno. Anche il vescovo di Asti nel suo messaggio di Natale ha fatto accenno a chi ancora oggi, come il Gesù di Betlemme, è colpito dal  freddo e dal gelo, oggi come allora tra l’indifferenza dei potenti di questo mondo. Mobilitazione generale per i lavoratori Konecta L’Astigiano, ma non solo, si mobilita per il futuro dei 1100 dipendenti delle sedi di Asti e Ivrea della Konecta. I vescovi Marco Prastaro e Daniele Serra, in una nota congiunta, hanno espresso vicinanza alla comunità e alle famiglie coinvolte, auspicando che “il profitto non calpesti la dignità” . I sindacati, invece, hanno indetto una fiaccolata per domenica 21 dicembre, dalle 16 alle 17.30, in piazza Alfieri in occasione della chiusura dei mercatini di Natale e alla vigili dell’incontro che si terrà lunedì a Roma al Ministero del Lavoro. “Il lavoro deve rimanere sul territorio. Asti non può permettersi di perdere 400 posti di lavoro che, oltre a mettere in difficoltà le famiglie, impoverirebbe ulteriormente un tessuto sociale già ampiamente compromesso dall’abbandono di innumerevoli realtà industriali e produttive” , spiegano Carmela Pagnotta, Anna Amato, Rsu Slc Cgil,  Michela Gullo, Rsu Fistel Cisl, Fabio Aquilino e Antonella Cappellino, Rsu Uilcom Uil. Ciao Luigi, decano dei giornalisti Ci ha lasciati una domenica mattina Luigi Garrone, il decano dei giornalisti astigiani e piemontesi, una medaglia che portava al petto con grandissimo orgoglio. E ne aveva ben donde. A novembre aveva compiuto 101 anni, un traguardo immenso. Per i 100 gli era stata organizzata una bellissima festa ad Astiss, l’università di Asti. Ma la soddisfazione più grande era stata quando l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte l’aveva premiato per i suoi oltre 70 anni da pubblicista. Nella sua lunga vita giornalistica Garrone ha scritto per quasi tutti i giornali, compresa la nostra Gazzetta d’Asti cui era particolarmente legato anche per la sua grandissima amicizia con don Vittorio Croce, diretto settimanali, lanciato cronisti in erba come Carlo Cerrato. Alla base c’era una notevole bontà d’animo e una incalcolabile voglia di cercare e scovare notizie. Un segugio incontenibile che aveva saputo farsi amare da tutti.  Con la Gazzetta d’Asti nel suo ultimo pe...