Durante la legittima manifestazione dei commercianti di Asti di ieri, 7 aprile 2021, il Sindaco di Asti ha avuto una caduta di stile.
Egli infatti, per sostenere le rivendicazioni dei manifestanti, ampiamente condivisa anche da noi sindacati, ha affermato: “oggi qualcuno che è chiuso vede altri che possono fare tutte le loro cose come se niente fosse perché probabilmente c’è qualcuno che ha lo stipendio garantito alla fine del mese piuttosto che c’è qualcuno che non ha nulla da perdere”.
Queste affermazioni sono gravi e gratuite. Esse rischiano di mettere in contrapposizione interessi che in questa fase grave, conseguente alla Pandemia, assumono un aspetto divisivo di cui non si sente la necessità. Lo stipendio garantito non è un “privilegio” ma un diritto che viene erogato a seguito di una prestazione data. Non si può dimenticare che i lavoratori stipendiati, ed i pensionati, pagano le tasse con puntualità ogni fine mese e contribuiscono all’ 82,5% del gettito IRPEF nel nostro Paese. Con detto gettito si pagano i Servizi pubblici che sono al servizio di tutti i cittadini, commercianti compresi.
È grazie alle tasse pagate da chi ha un reddito da lavoro dipendente che si sono potuti erogare, e potranno in futuro essere erogati, i ristori ai commercianti ed alle partite IVA. Noi riteniamo che in una fase storica come quella che stiamo vivendo sia doveroso dimostrare solidarietà a tutti, compreso commercianti, artigiani, liberi professionisti, lavoratori dello spettacolo e della cultura, ai tanti giovani che hanno intrapreso un lavoro autonomo e che oggi vivono in grave difficoltà. Anche per queste ragioni non contestiamo i provvedimenti assunti dai vari Governi volti ad allievare, almeno in parte, le difficoltà economiche delle citate categorie. Riteniamo che sia giusto che detti sussidi vengano erogati sulla base dei redditi effettivamente dichiarati. Così come peraltro è avvenuto verso gli “stipendiati garantiti” molti dei quali hanno visto i loro redditi decurtati del 30-40%, e non per questo richiedono, diversamente da altri, di non pagare le tasse locali o di avere condoni fiscali.
In ultimo lei ha citato, come responsabili delle violenze delle manifestazioni avvenute in altre città, i centri sociali e gli anarchici. Ignorando come nelle attuali manifestazioni le uniche violenze accertate sono venute dai fascisti di Casapound e da altre associazioni di destra, ivi compresi i “forconi” e quanti, disturbatori dell’ordine pubblico, in questa occasione si sono camuffati da commercianti.
Per queste ragioni, sig. Sindaco, riteniamo che chi riveste cariche pubbliche debba essere più cauto nelle proprie dichiarazioni evitando di alimentare inutili divisioni circa fatti ed episodi che richiedono oggi più di ieri comprensione ed attenzione evitando di indicare presunti colpevoli tra i lavoratori salariati, che queste responsabilità non portano su di sé.
Ai commercianti, alle loro famiglie ai loro dipendenti, a chi ha manifestato pacificamente, auguriamo che vengano accolte le loro legittime rivendicazioni e che possano tornare a lavorare in sicurezza.
Luca Quagliotti, segretario Generale Cgil Asti