E’ una storia di una inaudita brutalità quella che arriva dalla periferia est di Asti teatro di una rapina sfociata in un tentativo di violenza sessuale.Vittima un’anziana di 91 anni che è stata aggredita nella sua abitazione. Era il 20 maggio scorso quando intorno alle 20.30 al 112 era arrivata una chiamata di soccorso da parte della signora, una vedova che viveva sola nella casetta con giardino. La donna ha raccontato alla polizia di essere stata vittima di un furto ma anche di una violenza sessuale. Una brutalità durata a lungo, 31 minuti, come avrebbero dimostrato poi i filmati delle telecamere di sicurezza installate in zona. Intorno alle 19.30 un uomo, riconosciuto poi in un ragazzo di 19 anni domiciliato nel campo rom di via Guerra, penetra in casa armato di un ascia con lama bipunta con la quale sfonda una porta finestra. Una volta dentro si avventa sull’anziana padrona di casa, le strappa gli orecchini e la fede nunziale, raccatta qualche banconota di piccolo taglio dal tavolo della cucina. Poi anziché andarsene con il magro bottino ma comunque di grande valore affettivo per la povera vittima, costringe l’anziana a entrare con lui in camera da letto, poi la butta sul letto e cerca di abusare di lei. Una violenza che dura a lungo e alla quale la signora nonostante un tentativo, non riesce a sfuggire.
Terminato l’incubo è la stessa signora a chiamare aiuto dando via alle indagini della polizia. Gli agenti delle volanti sono immediatamente intervenute mentre l’anziana veniva portata al pronto soccorso. Con loro anche gli inquirenti della terza sezione della squadra mobile e i colleghi della polizia scientifica che hanno repertato tracce della tentata violenza sia nell’abitazione che nel tragitto fatto dal malvivente per scappare. Poi le indagini con la visione dei filmati di videosorveglianza di sistemi pubblici e privati installati in zona. Fino alla svolta. Il presunto aggressore è stato individuato in Euro Seferovich, 19 anni, raggiunto ieri da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Giorgio Morando su richiesta del pm Gabriele Fiz.
Secondo gli investigatori sarebbe stato lui ad aggredire l’anziana. “Si tratta di una sorta di ritorsione, di una vendetta”, spiega il dirigente della squadra mobile Federico Mastorci in conferenza stampa -. Riteniamo infatti che il giovane qualche mese prima avesse già messo a segno un furto nella casa della stessa anziana. A breve sarebbe cominciato il processo”. Per questo quindi avrebbe voluto punirla visto che proprio la sua testimonianza resa alla polizia era riuscita a mettere gli inquirenti sulla pista dell’identificazione del ladro.
“Si è trattato di un’indagine importante visto l’allarme sociale che fatti di questa entità possono procurare” conclude Mastorci.
Il giovane che all’epoca del primo furto era maggiorenne si trova ora nel cercere Le Vallette di Torino in attesa di essere interrogato.