Nei giorni scorsi la Polizia di Stato – Squadra Mobile della Questura di Asti, a seguito di un’attività d’indagine svolta in sinergia con l’Ufficio Immigrazione, dava esecuzione, su ordine della Procura della Repubblica di Asti, ad un sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Asti, di un appartamento di Corso Matteotti ove veniva sfruttata la prostituzione e favorita l’immigrazione clandestina da parte di due donne thailandesi.
L’ attività d’indagine era nata a seguito di un ordinario controllo su strada da parte di una Volante della Polizia di Stato, che aveva controllato un cittadino di origini thailandesi privo di documenti, nella cui abitazione, dove sino a quel momento dimorava, proprio quella di Corso Matteotti, veniva riscontrata un’attività di prostituzione da parte di donne e uomini di origini thailandesi. L’abitazione, in particolare, si presentava con all’interno tre cittadini thailandesi, indossanti abiti succinti e con la disponibilità innumerevoli preservativi, liquidi lubrificanti e sex-toys. Due dei predetti soggetti, vista la loro irregolarità sul territorio nazionale, venivano sottoposti ad espulsione con Ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale.
I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che due donne, sempre di origini thailandesi, rispettivamente di 55 e di 54 anni, avevano messo a disposizione di alcune loro connazionali l’abitazione di corso Matteotti, al fine di favorirne l’attività di prostituzione. Ma non solo: il tutto veniva fatto anche per sfruttarne le prestazioni sessuali, ottenendo così parte dei loro guadagni economici. E l’attività di prostituzione veniva ampiamente pubblicizzata online, su svariati siti internet, riportanti, tra l’altro, proprio l’indirizzo di Corso Matteotti.
Sempre a seguito delle indagini svolte, si è potuto constatare che le due donne, attraverso la loro condotta, avevano favorito l’immigrazione clandestina di alcune connazionali irregolari, ciò in considerazione del fatto che offrivano loro ospitalità, in cambio di un compenso economico.
Da qui, vista la gravità dei fatti, il Pubblico Ministero ha ottenuto dal Tribunale di Asti l’emissione di un decreto di sequestro preventivo dell’appartamento, il tutto per evitare che la libera disponibilità dei locali permettesse agli indagati di continuare a delinquere.
Nel corso dell’esecuzione del sequestro, sempre all’interno dell’appartamento di Corso Matteotti, ove era presente una delle due indagate, è stata trovata sostanza stupefacente risultata, ai successivi accertamenti di laboratorio da parte della Polizia Scientifica, essere positiva in qualità di metanfetamina tipo “shaboo”. Nel dettaglio la sostanza, dal peso di circa un etto, risultata peraltro allo stato puro (ovvero di cristalli), è particolarmente pericolosa e dannosa per la salute, anche più della cocaina per via dei suoi effetti devastanti sul cervello.
Oltre allo stupefacente, nella disponibilità della donna sono state trovate varie banconote per un valore di 1400 euro, vari monili in oro, nonché un bilancino e vari sacchetti in cellophane per poter più facilmente smerciare la droga. Per tutti questi motivi la donna è stata dichiarata in stato di arresto e, come disposto dal Pubblico Ministero, condotta in carcere in attesa dell’udienza di convalida.