E’ scattata oggi alle prime ore del mattino l’operazione “Warranty” del Comando Provinciale della
Guardia di Finanza di Asti, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, con il
supporto anche dei Finanzieri dei Reparti di Lombardia, Lazio e Sardegna, che ha consentito di
disarticolare un gruppo organizzato attivo tra l’astigiano, le province di Milano, Monza, Como e Lodi.
Sono 10 le misure cautelari personali, di cui 8 in carcere e due ai domiciliari, con il sequestro
preventivo di conti correnti, imbarcazioni di lusso, immobili e società. Il tutto in esecuzione di un
provvedimento cautelare emesso dal GIP presso il Tribunale di Asti, allo stato delle emergenze
investigative e fatte salve le successive valutazioni di merito.
Gli accertamenti dei militari del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria di Asti hanno permesso di
disvelare l’inganno perpetrato attraverso l’utilizzo di società già esistenti e rilevate dagli attori della
truffa e di altre da loro create per farne veicolo della frode. Si tratta di compagini non iscritte come
cattivo pagatore nella Centrale rischi di intermediazione finanziaria, ma che sono state rese
artificiosamente affidabili mediante l’utilizzo di bilanci artefatti, anche riciclando quelli redatti dalla
precedente proprietà delle società acquisite in un momento in cui erano attive (in bonis), ma con dati
economico-finanziari falsi, poiché riferiti ad un periodo di sostanziale inattività. Si è scoperto in
sostanza che questi bilanci venivano regolarmente depositati presso la Camera di Commercio,
mostrando in questo modo a terzi (banche, privati e pubbliche amministrazioni) una situazione
florida, al fine di realizzare poi un inganno credibile; il tutto avvalendosi del rilascio di false
fideiussioni, tutte apparentemente emesse da primario Istituto di Credito.
Le società veicolo della frode accertata dalla Guardia di Finanza astigiana sono state
costituite/rilevate in prevalenza da soggetti presentatisi ai notai incaricati esibendo documenti di
identità abilmente contraffatti, nonché in via secondaria con l’interposizione di presta-nomi
nullatenenti.
Oltre ai delitti di possesso e fabbricazione di documenti falsi e ricettazione di documenti risultati
rubati, ai 14 indagati vengono contestati l’indebita percezione, mediante società inesistenti o
comunque inattive depositando bilanci con dati inattendibili, di finanziamenti bancari per 375.000
euro, attinti in base all’art. 13 comma 1 lett. M D.L. 23/2020 (Fondo Garanzia Covid 19) e la
consumazione ai danni di privati (ex art 640 c.p.) con raggiro sia di fornitori ai quali è stata ordinata
merce poi non pagata per un valore complessivo di € 19.892.333, sia di istituti di credito/finanziarie
per finanziamenti ordinari per un importo pari a € 1.850.000.
Attraverso indagini finanziarie attivate dai militari della Guardia di Finanza di Asti oltre confine
avvalendosi degli strumenti di cooperazione internazionale attivati per il tramite del Comando
Generale II Reparto è stato possibile rintracciare un flusso di denaro per circa 250 mila euro, risultato
in base agli accertamenti dei finanzieri di Asti proveniente da delitto di truffa, trasferita prima nell’Est-
Europa (Bulgaria, Slovacchia) e poi da lì in Svizzera, da dove è stata movimentata di nuovo in Italia
tramite società elvetica riferibile ad uno degli indagati – cui è stato contestato il delitto di auto-
riciclaggio aggravato dalla transnazionalità. Il vorticoso giro attraverso tre diversi Paesi Europei
doveva consentire all’attore di poter ripulire il denaro e poi riacquistare la proprietà di un immobile di
pregio in Brianza che gli era stato pignorato a seguito di procedura risarcitoria giudiziaria che lo
aveva colpito per un precedente crac finanziario.
L’azione trasversale ad ampio raggio di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle
piemontesi ha portato all’esecuzione di una incisiva operazione sia di repressione che di
prevenzione di crimini in danno all’economia avendo altresì portato a tracciare anche il tentativo di
riscattare mediante identità false una polizza assicurativa per un valore di € 550.000 intestata ad un
cittadino italiano residente nel lodigiano.
Uno dei soggetti colpito da misura cautelare di arresto in carcere è risultato peraltro percepire il
reddito di cittadinanza che a seguito di tale provvedimento giudiziario però gli verrà sospeso come
previsto dalla legge che regola il particolare beneficio sociale.
L’operazione “Warranty” della Guardia di Finanza di Asti, condotta nel solco delle puntuali indicazioni
dell’Autorità Giudiziaria astigiana, è significativa della costante e continua azione di polizia
economico-finanziaria rivolta alla ricerca e repressione dei più gravi fenomeni fraudolenti allo scopo
di tutelare il corretto impiego dei fondi pubblici ed arginare l’inquinamento del mercato e favorire la
libera concorrenza, con l’intento di ripristinare adeguati livelli di legalità e tutelare la sana
imprenditoria rispettosa delle regole.