Secondo all’arrivo come lo scorso anno. Ma nel 2022 è tutta un’altra storia. “In effetti, guardando superficialmente le classifiche, il risultato sembra lo stesso, ma ciò che per me conta è il modo in cui questo secondo gradino del podio assoluto è stato ottenuto”.

È soddisfatto Jacopo Araldo al termine della quinta edizione del Rally Vigneti Monferrini dello scorso fine settimana, che lo ha visto concludere secondo assoluto affiancato da Lorena Boero sulla Škoda Fabia Rally2 evo by Bianchi curata sui campi di gara da Balbosca, calzata con pneumatici Pirelli. Il pilota di Canelli (“abito a 200 metri dalla pedana di arrivo e a 100 metri dall’inversione della Bocchino” precisa) infatti ha sempre mantenuto la seconda piazza dall’inizio alla fine, mai andando oltre il terzo tempo in prova speciale (cosa accaduta solo due volte nel secondo passaggio sulla corta San Marzano Oliveto e sulla Canelli che chiudeva la tornata) segnando pure il miglior tempo assoluto in due prove speciali (Asti Secco Arione-3 e San Marzano Oliveto-3) sul finire della gara.

“Quest’anno abbiamo trovato subito il ritmo di gara e immediatamente conquistato la mia posizione in classifica; ma ciò non significa che il risultato sia arrivato senza fatica. Dopo il primo giro sulle prove abbiamo lavorato sugli assetti che abbiamo ancora affinato nell’ultimo giro. Era necessario cambiare passo perché alle nostre spalle stava rinvenendo di forza lo svizzero Olivier Burri, che dopo un inizio non semplice stava attaccando per venirci a prendere. A tre prove dalla fine il nostro vantaggio sullo svizzero era di soli 3”6 e dovevamo attaccare ulteriormente” afferma il quarantenne portacolori di Meteco Corse.

E così è stato con Araldo-Boero che vanno a vincere le speciali di Loazzolo e San Marzano Uliveto, siglando il secondo tempo sulla Canelli finale.

“La soddisfazione maggiore l’ho vissuta dopo il terzo passaggio sulla Loazzolo, denominata ‘Asti Secco Arione’, quando ho capito che il lavoro fatto con i meccanici in parco assistenza aveva dato i suoi frutti e avevo per le mani una Škoda che mi avrebbe permesso di spingere a fondo per consolidare la mia seconda piazza” rimarca ancora Araldo che in ogni rally cerca un gradino di crescita. “Essere sicuro delle mie competenze quando ti confronti con i meccanici per decidere l’assetto finale è una cosa che mi dà molta soddisfazione. Sono arrivato secondo anche grazie a una Škoda Fabia evo preparata alla perfezione da Fabrizio Bianchi e assistita perfettamente in gara dal team Balbosca. È la seconda volta che disputo il ‘Canelli’. E sono sempre arrivato secondo dietro a un pilota che oserei definire professionista e di grande levatura. Come Chentre lo scorso anno e Alessandro Re quest’anno. La dimostrazione? Entrambi avevano sul sedile di destra Fulvio Florean”.