Il commento alla parola di domenica 3 luglio 2022 a cura di Suor Anna Maria del Monastero Cottolenghino  “Adoratrici del Prez.mo Sangue di Gesù”

In questo mese di luglio avremo l’opportunità, di domenica in domenica, di percorrere insieme e di sostare sul capitolo decimo del Vangelo di Luca. Penso ci possa aiutare il fatto di ricordare che Gesù sta salendo verso Gerusalemme, verso il suo esodo pasquale che deve compiersi per la nostra salvezza. Quindi, è come se Gesù stesse camminando ma avendo come meta la donazione totale della sua vita, per la gloria del Padre e per la salvezza di tutta l’umanità. Penso che questo renda ancora più pregnante il senso delle parole che leggeremo. Oggi in particolare, il Vangelo ci dice che Gesù manda ben 72 altri discepoli in missione, e li manda davanti al suo volto, davanti alla sua Persona, nei luoghi dove sta per recarsi. Il Figlio di Dio, che sta andando a Gerusalemme ad offrire la sua vita in riscatto di tutto l’uomo e di tutti gli uomini, vuole aver bisogno di qualche discepolo che gli apra la strada, gli prepari il terreno. Non dimentichiamo che, fin dall’inizio, ha voluto aver bisogno del Battista come Precursore. Ci farà bene contemplare l’umiltà del Maestro, che non spadroneggia su nessuno, che non si impone, ma affida e porge il suo messaggio di vita venendo dopo altri che già lo hanno introdotto. I missionari, in fondo, sono chiamati a fare questo: a preparare la via al Signore, annunciando la sua presenza e la sua venuta, annunciando che il regno di Dio è vicino, ma è Egli stesso che agisce, che tocca i cuori, che muove gli animi delle persone all’incontro con Lui.

Così ha fatto una nostra sorella cottolenghina, sr. Maria Carola Cecchin, che verrà beatificata il prossimo 5 novembre, con grande gioia di tutta la nostra Congregazione. Per chi ancora non la conoscesse, vi invitiamo a fare amicizia con lei, perché è davvero una missionaria “doc” e una grande amante della vita, come del resto lo sono tutti i Santi. Sr. Maria Carola ha sentito l’invito di Gesù di andare in missione in Africa, quando ancora non c’erano le missionarie della Consolata, ma la Piccola Casa aveva “prestato” delle sorelle per coadiuvare i Padri della Consolata nella loro opera. Lei, come i settantadue di oggi, ha risposto sì all’invito di Gesù. Ha donato la sua vita senza riserve, lasciando una scia dell’amore di Dio per tutti, ed è morta senza neppure lasciare traccia di sé: il suo corpo, infatti, è stato sepolto tra le onde del mar Rosso, durante il viaggio con cui, ormai ammalata, rientrava in patria. In modo silenzioso e nascosto, sr. Maria Carola ha effuso il profumo della carità di Cristo e ha portato pace a tanti: possa essere così anche per noi, invitati oggi in modo speciale a diventare figli della pace. 

Concludo con queste parole di san Francesco d’Assisi: “Non ferire o umiliare i nostri fratelli è il nostro primo dovere verso di loro, ma non è sufficiente fermarsi lì. Abbiamo una missione più alta: essere loro di servizio dovunque ne abbiano necessità“.

LETTURE: Is 66,10-14; Sal 65; Gal 6,14-18; Lc 10,1-12.17-20