Dopo la crisi vissuta nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria ed economica, il 2021 avrebbe dovuto essere l’anno del rilancio per il settore dei trasporti. Ma si può parlare di vera ripresa? Per rispondere a questa domanda e capire le evoluzioni che hanno trasformato il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto di merci e persone dopo il primo anno di pandemia sia a livello nazionale, sia a livello locale, Continental ha realizzato la seconda edizione dell’Osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante. Lo studio fa emergere le tendenze evidenziate dallo sviluppo del parco circolante in Italia e in Piemonte, attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione1, l’anzianità e la categoria euro.
Immatricolazioni autobus: Asti, solo 13 nuovi mezzi
Il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto merci in Italia ha chiuso il 2021 con 24.168 immatricolazioni, in crescita rispetto al 2020 del 23,2%. Il Piemonte segue il trend positivo nazionale e immatricola 1.926 nuove targhe, segnando +36,1% rispetto all’anno precedente. Asti registra una crescita del 77,1% e 62 nuovi mezzi.
Anche il settore nazionale del trasporto persone mostra un importante segnale di crescita, con 4.091 mezzi immatricolati nel 2021 a fronte dei 3.404 del 2020 (+20,2%). Uno scenario contrastante si presenta invece a livello locale: tra le regioni in negativo, il Piemonte chiude con -8,5% (205 nuovi veicoli).
In controtendenza la provincia di Asti registra una crescita dell’8,3% (13 nuovi autobus).
Alimentazione: Asti, parco circolante quasi interamente a gasolio
Nel 2021 in Italia il parco circolante di autocarri merci ha raggiunto le 4.290.042 unità. A livello di alimentazione, la situazione nazionale rimane pressoché invariata rispetto al 2020 con una netta predominanza del gasolio. Si nota una crescita, seppur timida, delle alimentazioni alternative.
In Piemonte l’elettrico tocca lo 0,1% e l’ibrido lo 0,3%. Il gasolio rimane preponderante e copre il 91,1% del parco. Per le fonti alternative Asti è in linea con la media regionale, mentre la quota di gasolio si alza leggermente e arriva al 93,8%.
Il parco autobus nel nostro Paese registra invece, nel 2021, 100.199 unità. Anche in questo contesto, dal punto di vista dell’alimentazione, il panorama è stabile rispetto al 2020, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggioranza dei mezzi in circolazione rimangono a gasolio, mentre le quote di elettrico e ibrido crescono ma non superano l’1%.
In Piemonte l’ibrido segna lo 0,1% mentre l’elettrico arriva al 2%. Il gasolio raggiunge il 91,5% e il metano il 5,6%.
Ad Asti le fonti alternative sono allo 0%, mentre il gasolio si alza al 98,4%.
Categoria Euro: ad Asti le classi meno inquinanti superano la media regionale
Le categorie euro più presenti a livello nazionale nel comparto del trasporto merci sono Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, crescono e nel 2021 raggiungono il 35% del totale. Una percentuale elevata che supera la quota delle categorie più vecchie, dalla 0 alla 2 (31,8%). Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 15%.
In Piemonte le classi meno inquinanti si attestano al 36,6%. In regione la situazione migliora sul fronte degli Euro 0, che scendono al 12,3% e, in generale, delle categorie più vecchie fino all’Euro 2 che si abbassano al 28,6%.
Ad Asti gli Euro 0 raggiungono la quota più elevata (15,1%) così come gli Euro 0 – 2, che arrivano al 34,1%. Con il 30,4%, la percentuale delle categorie Euro 5 ed Euro 6 è la più bassa della regione.
In aumento rispetto al 2020, in Italia, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 42,3%. Stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0 ancora in circolazione, che rappresentano l’11,8% del parco.
In Piemonte, gli Euro 0 scendono al 7,7% e gli Euro 5 ed Euro 6 a 40,9%. In provincia di Asti il tasso Euro 0 è contenuto al 5%. Qui le classi più giovani si attestano, sopra la media regionale, al 44,3%.
Anzianità: ad Asti, percentuale di autobus giovani al 24,3%
Il trasporto merci italiano è caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 15 e i 20 anni e le categorie “da 30 anni in poi” rappresentano il 15% del parco circolante. I veicoli recenti “da 0 a 10 anni” arrivano al 33,3%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri di massimo un anno (4%).
In Piemonte la fascia d’età più diffusa si abbassa a quella dei 10-15 anni (18,9%). La regione segue il trend nazionale per le categorie più giovani: il 34,6% dei mezzi ha massimo 10 anni e il 3,7% massimo un anno.
Ad Asti la fascia giovane 0-10 anni è la più bassa e rappresentata dal 28,8% del parco, mentre i mezzi oltre i 20 raggiungono il valore più elevato a livello regionale, il 35%.
Per il trasporto persone nazionale la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta il 20,5% del totale. Una quota in crescita di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, ma ancora altamente superata dalla quota di mezzi vecchi di oltre 20 anni, che nel 2021 raggiunge il 26,9%.
In Piemonte la fascia di oltre 20 anni si riduce al 20,9% e, poco distante, quella di massimo 5 anni supera il 19%. Ad Asti, gli autobus datati di oltre 20 anni (19,5%) si mantengono sotto la media regionale, mentre i mezzi che hanno tra 0 e 5 anni registrano significativamente il 24,3%.
1 Fonte: Elaborazione Econometrica su dati ACI