“Azione incarna i valori riformisti e liberaldemocratici. Il nostro programma prevede l’uguaglianza dei punti di partenza per tutti: nessun cittadino deve essere escluso, tutti devono poter costruire un proprio personale progetto di vita, e in caso di insuccesso avere la possibilità di rialzarsi e ricominciare. Su questi principi si basa la mia candidatura per Azione”. Con queste parole Francesca Bassa, astigiana, lancia la propria candidatura per il polo Azione/Italia Viva alla Camera dei Deputati nel collegio proporzionale Piemonte 2, che comprende le province di Asti, Alessandria e Cuneo.
La trentottenne astigiana vive tra Milano, Torino e Asti, città nelle quali svolge la professione di avvocata, esperta in diritto digitale e privacy. È membro del direttivo regionale di Azione Piemonte e referente regionale per la transizione digitale per il partito.
“Sono onorata di questa candidatura – sottolinea la giovane candidata – una responsabilità che ho assunto perché convinta che oggi al nostro Paese e alle nostre province serva l’esperienza che ognuno può trarre dal proprio lavoro. Mi impegnerò per trasferire nella Pubblica Amministrazione le competenze acquisite negli anni, durante il mio percorso professionale”.
Francesca Bassa sottolinea alcuni punti del programma che sente particolarmente vicini. “Per quanto riguarda la trasformazione digitale, non dobbiamo dimenticarci – esordisce – che nel 2022 l’Indice di Digitalizzazione dell’Economia e della Società (DESI) colloca l’Italia solo al 18º posto fra i 27 Stati membri dell’UE. Ecco, quindi, la necessità di prevedere più investimenti per lo sviluppo delle competenze digitali attraverso un piano strategico nazionale diretto soprattutto ai giovani. A questo riteniamo indispensabile affiancare il potenziamento dei Digital Innovation Hub – continua la candidata astigiana – centri di competenza istituiti proprio da Calenda quando ricopriva il ruolo di Ministro dello Sviluppo Economico. Centri che assistono le aziende e le PMI nel percorso della transizione digitale. Affinché la transizione funzioni abbiamo però bisogno di infrastrutture idonee, perciò avanti con l’estensione del cablaggio territoriale in modo capillare, con le tecnologie 5G, cloud e con l’intelligenza artificiale. Per finanziare un piano di questo genere, nel PNNR – precisa l’avvocato – è previsto uno stanziamento vicino ai 2 miliardi di euro solo per i Comuni, da qui si capisce l’importanza, anzi la necessità, di portare avanti l’agenda Draghi”.
Nella piattaforma programmatica di Azione e Italia Viva uno spazio considerevole è dedicato al mondo femminile: “Abbiamo a cuore la tutela delle donne, nel nostro programma c’è un punto che prevede l’inserimento nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) di alcune malattie
invalidanti, come ad esempio la vulvodinia. Sosteniamo inoltre – conclude Francesca Bassa – l’estensione della Certificazione per la parità di genere, volta a migliorare le condizioni della donna nell’ambito lavorativo, e l’incentivazione dell’imprenditoria femminile”.