Un segnale positivo di un impegno che continua e consolida il sostegno alle persone in difficoltà sul territorio: questo l’obiettivo dell’inaugurazione della nuova sede del Banco Alimentare ad Asti di domenica 18 settembre ore 15.00, negli spazi di Frazione Quarto Inferiore 284/R.
Nell’occasione, oltre a visitare il nuovo magazzino, si parlerà di prospettive e strategie per il futuro, alla presenza del Vescovo S.E.R. Mons. Marco Prastaro, del Sindaco Maurizio Rasero, del direttore della sede Giuseppe Ferrero e del Presidente del Banco Alimentare del Piemonte Salvatore Collarino.
Un’inaugurazione importante per l’attività del Banco Alimentare che dal 2005 opera su Asti, che dimostra la volontà di esserci e continuare a promuovere la solidarietà, ancor di più in un momento così delicato per il terzo settore, come quello che stiamo vivendo. Ci sono infatti due dati importanti che dimostrano che si andrà verso un periodo complicato, anche nel
campo della solidarietà. Il primo è il tendenziale di riduzione di donazione di alimenti di questi ultimi mesi. Determinato da un aumento dei costi delle materie prime e di conseguenza da una maggiore attenzione da parte delle aziende a non avere eccedenze, che porta ad un decremento delle donazioni. In generale, infatti, nel settore agroalimentare l’incremento dei costi, dalla materia prima – come il grano – ai costi connessi alla produzion come trasporti ed energia elettrica – incidono sempre di più e su tutte le forniture dei magazzini.
Il secondo dato è l’incremento dei costi di gestione, Banco Alimentare stima che il costo di recupero e distribuzione di un pasto equivalente – pari a un mix di 500 g di alimenti in base ai LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) – è in media pari a circa € 0,10, +43% nel 2022 rispetto agli anni precedenti, quando si assestava a € 0,07.
Questi due fattori insieme (riduzione cibo, aumento costi) fanno pensare che si andrà incontro a un periodo difficile. Per questo, per poter continuare a sostenere le 563 strutture caritative, in tutto il Piemonte, 33 su Asti, che aiutano 108.992 persone in difficoltà, di cui 6.114 solo nell’astigiano, Banco Alimentare fa appello alla solidarietà di tutti. Si pensi che ogni euro dato al banco permette di distribuire 15,2 pasti. Ogni euro donato può fare la differenza.
Proprio per questo è stato aperto un canale di raccolta fondi attraverso la rete del Dono, con cui è possibile sostenere la sede decentrata di Asti.
“Speriamo – spiegano dal Banco Alimentare – con l’aiuto di tutti, donatori e istituzioni, che anche in questo nuovo spazio si possa continuare a fare tanto e sempre un po’ di più, grazie anche a nuove iniziative. Tra queste c’è quella di integrare il sostegno con canali diversi, come per esempio i 300 punti vendita oggi convenzionati della GDO (Grande Distribuzione Organizzata), di cui circa una ventina confluiscono su Asti, che sono fonte importante di un mix energetico di prodotti freschi e di alto valore nutritivo ed economico. E quella di integrare il canale no food. Sempre più aziende infatti hanno scelto Banco Alimentare come partner per la distribuzione di prodotti che non vengono venduti e sono desinati alla donazione, tra questi: prodotti per l’igiene della casa, l’igiene personale, alimenti per gli animali che spesso sono amici e compagni delle persone in difficoltà. L’obiettivo è diventare sempre più un attore che concorre all’emersione delle persone dalla povertà, guardando non solo al bisogno di pasta e pelati, “ma anche di altro.