Sono 37.350 i lavoratori ricercati dalle imprese piemontesi per il mese di settembre 2022 e 100.920 per l’intero trimestre settembre-novembre. Rispetto a un anno fa le previsioni delle imprese appaiono debolmente in crescita a livello mensile, le assunzioni previste a settembre 2022 superano di 320 unità quelle di settembre 2021. A livello trimestrale invece il dato appare meno confortante, le entrate programmate nel trimestre settembre-novembre 2022 risultano inferiore di 1.230 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In Italia le previsioni di assunzioni per settembre 2022 ammontano a circa 524mila, nel Nord Ovest saranno 169.700. A livello territoriale, le regioni che programmano maggiori entrate ad agosto sono Lombardia (54mila unità), Veneto (29mila), Emilia-Romagna (27mila), Lazio (26mila) e Campania (22mila). Tra le regioni con maggiori difficoltà nel reperire i profili ricercati si segnalano Trentino-Alto Adige con il 52,5%, Veneto con il 49,5% e il Friuli-Venezia Giulia con il 48,9%.
Questi sono alcuni dei dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, che mettono in luce come le previsioni delle imprese risultino sempre più condizionate dalle crescenti incertezze per il perdurare della guerra in Ucraina, per l’aumento dell’inflazione e per le mutate condizioni di accesso al credito definite con il rialzo dei tassi di interesse nell’area euro.
Il 70,8% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 18,8% lavoratori somministrati, l’1,7% collaboratori e l’8,7% altri lavoratori non alle dipendenze.
La domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato con il 63% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 24% dei casi e dai contratti di apprendistato con l’8%. Pesano, infine, il 5% gli altri contratti.
Delle 37.350 entrate previste in Piemonte nel mese di settembre 2022, il 21% è costituito da laureati, il 28% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 20% e il 30%.
A livello settoriale sono sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 25.000 entrate, il 67% del totale (490 unità in meno rispetto a quanto previsto a settembre 2021). L’industria prevede 12.340 entrate, generando circa il 33% della domanda totale del mese e segnando un aumento di 810 entrate rispetto a settembre 2021. Nel dettaglio 9.180 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 3.170 quello edile.
Tra i servizi si rileva un forte interessamento dei servizi alle persone, 15.670 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 15,5% delle 100.920 entrate complessive del periodo settembre-novembre 2022, dei servizi di alloggio e ristorazione/servizi turistici (11.510 entrate) e del commercio con 12.950 assunzioni (12,8% del totale).
Delle entrate previste a settembre 2022 in Piemonte, il 22% sarà destinata a professioni commerciali e dei servizi, il 25% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 32% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 12% delle assunzioni del mese.
Per una quota pari al 35,7% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni; percentuale che sale al 47,1% per l’area commerciale e della vendita e scende al 27,9% per la logistica.
Per il 63% delle entrate viene, inoltre, richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore; il 25,0% delle entrate applicherà soluzioni creative e innovative e il 12,4% dovrà coordinare altre persone.
A livello di area di aziendale il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (49,4%), seguita dall’area commerciale e vendita (14,9%) e da quella tecnica e di progettazione (14,0%), che -come nei mesi precedenti- riscontra la maggior difficoltà di reperimento delle figure richieste (57,5%). L’area della logistica pesa l’11,2%, mentre l’area amministrativa e l’area direzionale generano una quota rispettivamente pari al 5,1% e 5,4%delle assunzioni previste.
A luglio in 47 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, dato in crescita rispetto al mese precedente (44) e superiore alla media nazionale di agosto (42%). La mancanza di candidati è la motivazione prevalentemente segnalata dalle imprese (31,6%), seguita dall’inadeguata preparazione dei candidati (11,5%).
Tra i profili più difficili da reperire in regione a settembre 2022 si segnalano: Direttori e Dirigenti (l’81% è di difficile reperimento), Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (si trova difficoltà nel 78% dei casi), Medici e altri specialisti della salute(90 figure ricercate con difficoltà nel 70%), Operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili (la difficoltà di reperimento si attesta al 67%), Operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici, con 2.210 figure ricercate nel mese e un grado di difficoltà del 67% e Specialisti nella formazione e insegnanti, con una difficoltà di reperimento pari al 67% e circa 1.250 figure ricercate.