Chiusano passa il testimone a Castellero e Monale sulla street art: entro fine novembre saliranno a cinque i paesi (l’anno scorso è toccato a Cortandone e Settime) che usano il linguaggio dell’arte per abbellire i propri centri storici, facendo incontrare la paleontologia, per valorizzare il territorio, e la multiculturalità, testimoniando esperienze di cittadinanza attiva.

Un esperimento che, nei piccoli centri Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) funziona: la conferma ieri all’inaugurazione del murale di Matteo Michele Bisaccia.

Orgoglioso il sindaco Luigi Bosco, attento nel sottolineare come progetti come “Street Art sulle colline del mare” abbiano successo a Chiusano per il coinvolgimento dell’intera comunità: gli anziani, che guardando il murale hanno raccontato di quando da bambini “arando nei campi con le mucche trovavamo nella terra conchiglie grandi come una mano”, i bambini, ormai affezionati alla balena Marcellina, i migranti, seguiti dal Piam, che hanno trovato casa in paese e ieri hanno scambiato dialoghi con i chiusanesi in un italiano sempre meno incerto.    

Molti gli apprezzamenti per il lavoro artistico di Bisaccia intitolato “28/10/2022 Marcellina Il ponte”. L’artista, rispetto all’idea originaria, ha fatto trovare un’opera che ha interamente ricoperto il muro del centro sportivo polivalente, portando a trentaquattro i metri di lunghezza e moltiplicando l’immagine della balena. La vera protagonista è quella ritratta nel suo viaggio più bello: rendersi ponte per condurre chi scappa da guerre e povertà verso nuovi destini. Chiusano, per molti richiedenti asilo, è una di queste mete da sempre, in un paesaggio di grande suggestione che custodisce una storia importante: il ritrovamento, nel 2005, della balena nella Cava Cellino. “E’ ora di dare più importanza al valore e alla bellezza del nostro territorio: siamo così abituati a viverci dentro da non considerarli abbastanza”, la riflessione del sindaco Bosco.

Numerosi i visitatori venuti da Asti e dalla provincia, a riprova che i muri colorati potrebbero essere molto di più: “C’è chi ha le panchine giganti, noi abbiamo i murales della Street Art e dobbiamo saperli trasformare in una carta vincente per il territorio” ha sintetizzato Gianluca Forno, presidente del Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato. Chiusano ha anche le dieci tele donate da altrettanti artisti astigiani per omaggiare la balena: esposte ieri, dopo essere state staccate dalle pareti del Municipio, hanno impreziosito la giornata.

Nel discorso di Marisa Varvello, che ha fatto nascere il piano d’azione Sai, finanziato dal Ministero dell’Interno, e dato forma al progetto dell’arte sui muri, parole fortemente evocative: “La balena, che sa parlarci nel profondo, è un animale accogliente che non mette paura come lo squalo; i nostri cinque comuni sono aperti per aiutare chi arriva a costruirsi una nuova identità”. 

Ad applaudire anche alcuni sindaci (Settime, Cinaglio, Pino d’Asti) che il murale in paese ce l’hanno già o che potrebbero presto averlo. Castellero e Monale, intanto, esaminano i bozzetti di Vesod, quotato muralista torinese, e si preparano a montare i ponteggi.

Tra gli stupori che rimarranno nella storia di Chiusano quello che ieri ha colto Pierina Gallia, che nel 2005 inventò il nome della balena, conservata al Museo Paleontologico di Asti. Chiamata a sorpresa dal sindaco a tagliare il nastro si è schermita: “Cos’ho fatto di importante per meritarmi questo? In fondo ho dato un nome a Marcellina perché le volevo bene”. Poi ha preso le forbici e si è avviata decisa con le autorità.