Sabato 4 febbraio alle ore 10.30 al Nuovo Circolo Nosenzo (via Corridoni 51 Asti) si presenta il romanzo di Pinuccio Marra “Sul gradino dell’uscio Ritorno al Monferrato”, edito dalla casa editrice Baima & Ronchetti.
L’autore, nato a Torino nel 1960, diplomato in elettronica industriale, lavora da quarant’anni presso un’azienda aerospaziale e da sempre coltiva la passione per la narrativa, la poesia e il teatro, dedicandosi a varie attività culturali. In precedenza ha già dato alle stampe un romanzo (“L’ultimo Mare ”, Montedit, 2006) e due raccolte di poesie (“Performance” e “Catene, poesie per la pace”), ottenendo numerosi premi in concorsi letterari.
Alla presentazione del romanzo, accanto a Marra, intervengono Sergio Miravalle, giornalista e direttore di Astigiani, che ha curato la prefazione e Francesco Scalfari, docente e antropologo.
In questo romanzo, in parte autobiografico, l’autore racconta la storia di Luigi, ispirandosi a suo padre, partendo dagli anni ’50 fino ai giorni nostri, attingendo alla storia locale, citando le terre dell’Unesco, i santi astigiani fino a parlare di Papa Francesco. Ora Luigi è seduto sul gradino dell’uscio, da cui sono partiti i suoi progetti, il suo futuro, il lavoro lontano, il farsi una famiglia, il costruirsi una professione. E sempre sullo stesso scalino è tornato, una volta in pensione, a fare le sue riflessioni, il contemplare la campagna, il ricordare la vita vissuta, i vecchi personaggi del paese. Il gradino continua ancora ad essere il fulcro della sua vita.
Utile a chi si accinge a conoscere meglio il territorio, descrive i vecchi personaggi caratteristici del paese, che nella loro semplicità, con il loro lavoro hanno fatto l’Italia, riportando aneddoti e piccole imprese. Marra tra le righe fa un confronto tra vita di campagna e di città nel corso del tempo, descrivendo i luoghi a lui cari dell’infanzia, Il paese d’origine, Cortiglione, Nizza Monferrato, la città natale di Torino, e Asti, città in cui ora vive. Egli fa anche alcune riflessioni constatando lo spopolamento dei paesi e chiedendosi chi lavorerà la terra in futuro.