All’esito di indagini svolte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Asti e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, nell’ambito dell’operazione denominata “Fast Cash” – di cui una prima fase si è conclusail 18 ottobre con perquisizioni e sequestri presso il campo nomadi sito in via Guerra – i Finanzieri astigiani, stamane hanno dato applicazione, con il supporto di altri Reparti del Corpo di Torino, a un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di custodia cautelare in carcere per due persone e degli arresti domiciliari per altre 3, ritenute responsabili a vario titolo dei reati di usura, estorsione, auto-riciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e contestuale sequestro preventivo, per equivalente ai fini della confisca definitiva, di due aziende, un’autovettura di grossa cilindrata e conti correnti per un complessivo valore stimato di 4 milioni di euro.
I destinatari del provvedimento magistratuale restrittivo della libertà personale e di vincolo giudiziario patrimoniale sono alcuni pluripregiudicati per reati contro la persona e il patrimonio, i quali nell’ultimo biennio risultano aver avviato, con mezzi finanziari opachi, una florida attività di raccolta e commercio di rottami ferrosi, i cui proventi, non dichiarati all’Erario per diversi milioni di euro, venivano in parte destinatiall’esercizio dell’usura, a tassi superiori al 2500%, nei confronti di cittadini in gravi difficoltà economiche, su cui i medesimi perpetravano azioni intimidatorie violente per assoggettarli a condizione di sudditanza per fini di lucro.
E’ stato documentato a seguito delle investigazioni operate dai militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Asti anche l’auto-riciclaggio di alcuni proventi di usura e soprattutto la volontà di schermare il patrimonio illecito accumulato, frutto di plurimi delitti ambientali ed illeciti di evasione fiscale, attraverso l’intestazione fittizia a prestanome; ciò verosimilmente nella consapevolezza degli attori che la pressoché totale assenza di redditi leciti dichiarati, unita al consolidato curriculum criminale, potesse comportare nel tempo a loro carico il rischio di essere attinti da provvedimenti giudiziari di aggressione patrimoniale.
Le operazioni di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria delle fiamme gialle di oggi, che hanno visto impegnati oltre 30 militari, per l’applicazione delle succitate misure cautelari personali e patrimonialidisposte dall’Autorità Giudiziaria, con la contestuale esecuzione di perquisizioni locali e personali, sono state svolte anche presso il campo nomadi di Via Guerra di Asti.
“Preme sottolineare che il procedimento penale si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che laresponsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo nell’ipotesi dell’emissione di una sentenza irrevocabile di condanna”, spiegano dalla finanza.