Le commissioni Attività produttive, Sanità e Legalità (presidenti Claudio Leone e a seguire Giorgio Bertola) in seduta congiunta, hanno audito i rappresentanti delle due proposte di legge, una di iniziativa popolare e una da parte degli enti locali sul contrasto e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico.
Maria Josè Fava, coordinatrice di Libera Piemonte, e Rossana Gonella del Sermig, in rappresentanza di 40 associazioni, hanno illustrato i tratti salienti della loro proposta: “Abbiamo raccolto oltre 10 mila firme, con una grande risposta da parte dei piemontesi. La norma regionale del 2016 ha ottenuto risultati importanti, con una riduzione sensibile del volume di gioco, di presenza delle slot e di persone seguite dai Sert. Diminuendo l’offerta soprattutto di prossimità si è, quindi, ridotta la domanda. Con l’introduzione della legge regionale 19/2021 si è andati controtendenza, solo al Comune di Torino sono state presentate 232 domande di reinstallazione e in Piemonte è aumentata del 10% la presenza di apparecchi. La nostra proposta vuole intraprendere un percorso virtuoso di tutela delle fasce deboli, di contrasto degli interessi della criminalità organizzata e di salvaguardia del comparto lavoratori del gioco legale”.
Michela Favaro, vicesindaca della Città di Torino, ha spiegato che “i dati del capoluogo sono allarmanti, soprattutto dal punto di vista delle dipendenze che sono aumentate del 20% dal 2021. Dietro una dipendenza vi sono situazioni di grande difficoltà sociale, economica e familiare: è una piaga su cui cerchiamo di intervenire con grande difficoltà. Vogliamo incrementare il numero dei luoghi sensibili, aumentare la distanza da questi e ridurre ulteriormente gli orari di accensione. La presenza di queste attività favorisce indirettamente anche la criminalità”.
Sono intervenuti anche Emanuele Vitale, assessore del Comune di Baveno (Vco); Antonio Filoni, sindaco Comune di Mongrando (Bi); Roberto Montà in rappresentanza del Comune di Nichelino (To).
Hanno posto domande agli auditi i consiglieri Giorgio Bertola (Ev), Sarah Disabato (M5s) e Diego Sarno (Pd).