Stamattina alle 6 anche il secondo gruppo è partito alla volta di Lourdes, prima tappa di questo pellegrinaggio per arrivare lunedì a Fatina e incontrarsi con il resto della diocesi.
Tra di noi anche una giovane coppia di sposi: Matteo Oddone e Chiara Bosia.
Siete un grande esempio per i giovani di una famiglia in cammino e con tanta voglia di mettersi in gioco.
Cosa vi ha spinto ad affrontare questo viaggio?
Ci siamo sposati appena 2 mesi e siamo molto entusiasti e gioiosi della nostra scelta.
È abitudine pensare che dopo il matrimonio la coppia si chiuda in se stessa, senza dedicare più tempo ad amici, alla vita comunitaria e sociale. Tutto questo noi non vorremmo che accadesse mai ed è questa una delle motivazioni che ci ha spinto a vivere questa esperienza, perché pensiamo che condividere il nostro tempo con altre persone e rimanere aperti a nuove amicizie non sia tempo tolto alla coppia, ma al contrario tempo di arricchimento per una relazione autentica. Inoltre speriamo che incontrare il Papa e visitare i luoghi come Lourdes e Fatima, possano essere grandi opportunità per fortificare la nostra fede e il nostro Amore.
Infine, come recita il vangelo che abbiamo scelto per il nostro matrimonio, cercheremo di essere “luce del mondo e sale della terra” per portare la gioia di essere sposi in Cristo.
180 i ragazzi tra cui 55 ragazzi degli oblati di San Giuseppe.
Il vostro viaggio quando è iniziato e come vi siete preparati per questa GMG?
Mi presento, mi chiamo Paolo Mignogna e sono un seminarista degli Oblati di San Giuseppe. Siamo partiti da Solofra giovedì pomeriggio per arrivare in serata a Roma, dove abbiamo pernottato la notte. Con il gruppo dei giovani di Roma siamo ripartiti, direzione Asti, la mattina seguente.
La sera di venerdì poi abbiamo celebrato la messa del mandato nel Santuario di San Giuseppe, alla presenza del nostro Fondatore San Giuseppe Marello. In tutto siamo 55 giovani provenienti dalle varie realtà Giuseppine. Ci siamo incontrati varie volte tramite canali telematici, abbiamo visto video e testimonianze di GMG precedenti e, all’interno di questi incontri, abbiamo condiviso speranze e aspettative per questa nuova ed entusiasmante (per tanti di noi) esperienza di Fede.
Continuiamo anche con il diario di bordo del primo gruppo impegnato nel gemellaggio a Coimbra
Oggi, dopo la colazione in famiglia, siamo partiti presto da Ansião e Avelar per raggiungere Coimbra.
La mattinata è trascorsa visitando la città accompagnati da alcuni volontari dei paesi che ci hanno ospitato in questi giorni: in particolare abbiamo visitato la vecchia cattedrale della città, il centro storico, il complesso universitario, l’orto botanico e il seminario. Dopo il pranzo e un momento di riposo, abbiamo avuto modo di addentrarci ancora di più nella cultura portoghese assaggiando prodotti tipici e acquistando pensieri per amici e famiglie.
Subito dopo ci siamo recati presso Praça da Canção a fianco del fiume Mondego per la Messa alla presenza di tutti i pellegrini ospitati dalla diocesi di Coimbra, celebrazione che ha dato il via al “For God Shake Festival” al quale abbiamo partecipato fino a tarda sera.
La giornata di oggi è sicuramente stata l’occasione per vivere ancora di più quel clima di festa, gioia, divertimento e internazionalità tipico della GMG.
Abbiamo chiesto le impressioni di viaggio a Martina Monticone del Don Bosco ed Elisabetta Rogolino della Torretta
Oggi abbiamo trascorso la giornata a Coimbra assaporando ancora di più il clima e i ritmi della GMG: quale impatto avete avuto di questa giornata?
Non appena abbiamo messo piede in città, abbiamo avuto l’occasione di respirare a pieni polmoni un’aria di gioia e festa, il vero spirito della GMG: bandiere di ogni colore, cori per la città, la gioia degli altri Pellegrini francesi, spagnoli, polacchi. Questo è solo un assaggio di quello quello che ci aspetterà nei prossimi giorni e non vediamo l’ora di arrivare a Lisbona ed incontrare il Papa con i giovani di tutto il mondo!
Quale aspetto vi ha colpito di più della gente e della città di Coimbra?
La città di Coimbra ha aperto le sue braccia per accogliere tutti noi pellegrini. La disponibilità dei locali nei nostri confronti è risultata stupefacente e sconcertante.
L’aspetto che ci ha colpito di più della gente è della città di Coimbra è la loro gioia e il loro entusiasmo nel mostrarci e raccontarci tutti i luoghi caratteristici della loro città al quale sono molto affezionati.
Com’è condividere la fede durante le celebrazioni internazionali con persone provenienti da diversi Paesi e con diverse culture?
Questi eventi unici ci danno la possibilità di vedere come sotto l’amore divino siamo realmente tutti fratelli. L’unione e l’amicizia, che si viene a creare in pochi istanti, diviene un qualcosa di incredibilmente potente.
La messa tutti insieme alla Praça da Canção è stata molto suggestiva perché in poco tempo si è creato un clima speciale fatto di fratellanza, silenzio, preghiera e tanta allegria da parte di tutti i pellegrini di tutto il mondo. Guardarsi intorno durante la celebrazione e vedere una distesa di giovani con bandiere di tutte le nazioni riempie il cuore e fa capire di quanto non siamo soli, la fede non è solo confinata nelle nostre piccole parrocchie e oratori ma è di tutti e questa è la vera fratellanza della Chiesa, una chiesa in cui i giovani sono i veri protagonisti!














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