“Di fronte ai cambiamenti climatici a cambiare sono anche gli argomenti, le tecniche agronomiche e le azioni/interventi già a partire dal vigneto. Ciò che un tempo poteva essere un’eventualità/possibilità, oggi, è diventato un imperativo”.

Ad intervenire sulle misure di contenimento e contrasto ai danni provocati dai cambiamenti climatici è il Coordinatore Tecnico Coldiretti Asti Antonio Bagnulo.

Parliamo di misure anti-brina, anti-grandine/anti-scottature e anti-siccità, rispetto alle quali, fortunatamente, la Regione Piemonte ha disegnato bandi su misura a favore dei viticoltori

“Nell’ambito dell’Intervento SRD06 dello Sviluppo Rurale, per quanto attiene l’azione tutela delle produzioni agricole relativamente ai danni da brina, la Regione Piemonte ha previsto contributi in conto capitale nella misura del 50% delle spese ammissibili, per l’acquisto di ventilatori e di bruciatori – spiega Bagnulo. – La spesa massima ammissibile ammonta a 150mila euro (budget complessivo 1milione di euro) e la scadenza del bando è il prossimo 30 di novembre”.

Nell’ambito dello stesso Bando, e con la stessa scadenza per la presentazione delle domande, vi è anche la misura anti-grandine, che funge anche da anti-scottature, e che finanzia il 50% della spesa per l’acquisto di reti di protezione. “La spesa massima ammissibile, anche in questo caso, è pari a 150mila euro su un budget complessivo di 2 milioni di euro. Le soluzioni adottabili sono plurime: dalle tensostrutture con copertura a tetto delle coltivazioni alle soluzioni “minigonna” che prevedono reti a copertura di fasce di vegetazione più o meno estese, con effetti collaterali di ombreggiamento (riducendo del 5-15% la radiazione solare) e anti-insetto (contro Tignoletta e insetti vettori come la Flavescenza dorata e Legno nero)”.

Una seria riflessione, infine, va adoperata anche sugli effetti della siccità, in particolare, in ambito enoico e sui vigneti più esposti, dove si ritrovano spaccature profonde tra i filari che non giovano alla vite, la cui vita biologica risiede per l’80% nella terra, ovvero, nell’apparato radicale.

Non possiamo più esimerci da una seria riflessione sul futuro della nostra viticoltura – sottolinea Bagnulo; – occorre pensare seriamente all’irrigazione di soccorso durante le fasi fenologiche cruciali e in concomitanza di temperature/ventilazioni elevate aggravate a carenza di precipitazioni. In presenza di temperature intorno ai 35°C, gli acini più esposti alle radiazioni solari possono raggiungere i 45/50°C interni, con conseguente ossidazione degli aromi”.

Infine, parlando di Produzione Integrata (Intervento ACA01 Sviluppo Rurale), Coldiretti Asti si è fatta promotrice dalla proposta di deroga, avanzata in Regione dalla Coldiretti Piemonte, per consentire lavorazioni straordinarie rispetto a quanto previsto dalla Norme Tecniche Regionali. “In tal modo – spiega Bagnulo, – è possibile contrastare fenomeni di ruscellamento/erosione superficiale tra i filari, eliminando le fessurazioni verticali, che provocano il rapido rinsecchire del suolo, anche, negli strati profondi. Proprio in questi giorni siamo in attesa che la Regione si pronunci favorevolmente in merito a tale richiesta”.

“Dobbiamo guardare con fiducia ai passi a gigante compiuti dalla tecnologia negli ultimi anni e pensare a soluzioni sostenibili di nuova generazione, anche, per i nostri areali viticoli di collina” rimarca il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone

Coldiretti Asti vanta un nutrito e preparato staff di tecnici disponibili presso tutti gli uffici zonali per valutare le diverse richieste e determinarne l’idoneità di ciascun socio per i bandi in scadenza a fine novembre, nonché per fornire maggiori dettagli in merito alla richiesta di deroga sulle pratiche agronomiche riferite alla Produzione Integrata” conclude il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia