Lunedì 2 ottobre, i carabinieri della Stazione di Agliano Terme hanno arrestato un uomo residente ad Asti in esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere, disposta dal GIP di Asti, a seguito della richiesta del Pubblico Ministero procedente, come aggravamento di un precedente divieto di avvicinamento più volte violato.

La vicenda da cui si origina la misura cautelare, ha avuto una accelerazione lo scorso fine settimana quando il trentaquatrenne, nonostante il divieto di avvicinamento alla compagna, disposto per le reiterate violenze famigliari, si è recato ad Agliano Terme nell’abitazione della donna determinando un primo intervento dei Carabinieri, i quali avendolo trovato in casa lo avevano denunciato per violazione del divieto. Nonostante ciò, il giorno successivo, l’uomo, non curante del divieto dei reiterati ammonimenti dei militari, si era di nuovo presentato a casa della donna. Il nuovo intervento della pattuglia dell’Arma, questa volta supportata anche da un’autoradio dell’Aliquota Radiomobile di Canelli visto l’atteggiamento violento del soggetto, si era concluso, in accordo con il Magistrato competente, con il suo arresto in flagranza per l’inadempienza del divieto e la resistenza ai militari. Il giorno successivo l’Autorità Giudiziaria disponeva la custodia cautelare in carcere del soggetto.

La tempestività e l’efficacia dell’intervento dei militari dell’Arma di Agliano Terme e di Canelli, in pieno accordo con i Magistrati competenti, ha dunque consentito di ripristinare la legalità e di restituire la serenità alla donna Aglianese, senza che la situazione potesse in alcun modo degenerare. 

L’episodio è dimostrativo dell’efficacia del sistema di tutela per i maltrattamenti in famiglia in quanto, una volta denunciate le violenze subite dalla donna, la scorsa settimana, si è attivato l’iter del così detto “Codice rosso” con l’emissione in tempi brevi di un provvedimento atto a vietare l’avvicinamento del violento alla vittima, la violazione di tale divieto ha portato, nel rapido susseguirsi degli eventi, prima ad una denuncia, poi ad un arresto in flagranza, per giungere, infine, alla più grave misura della custodia cautelare in carcere visto il reiterarsi del comportamento inadempiente dell’uomo.