L’Unione Associazioni Italia Israele nella persona della sua presidente nazionale Celeste Vichi, nei giorni scorsi ha depositato una denuncia-querela presso la Procura del Tribunale di Bergamo contro un imprenditore bergamasco proprietario di un albergo per le inaccettabili affermazioni dallo stesso espresse online contro Israele e contro gli ebrei, secondo il quale: “Israele non dovrebbe esistere” e ancora “Gesù gli ebrei l’hanno ucciso!” e “il mondo è in pericolo da sempre per colpadegli ebrei” e infine “ho un albergo e ho bandito per gli ebrei dal venire bloccandogli le prenotazioni”.
“Le parole sono le stesse utilizzate in passato dalla propaganda nazifascista e oggi da Daesh, da Hamas e da altre organizzazioni indicate come terroristiche dall’Unione Europea; il messaggiodell’imprenditore con tutta evidenza aveva la finalità di indurre a condividere l’odio razziale antisemita – spiegano dall’Uaii -. Quanto da egli scritto conferma come l’odio viscerale verso gli ebrei e gli israeliani sia cresciuto dal 7ottobre. Le campagne di odio pregiudiziale contro lo Stato Ebraico, fondate su menzogne e calunnie, alimentano sia le forme più classiche e retrive di antisemitismo, sia le più moderne come l’antisionismo.
L’Unione Associazioni Italia Israele, rappresentata in giudizio dall’avvocato astigiano Luigi Florio, presidente dell’Associazione Italia Israele di Asti, impegnata da anni nella lotta all’antisemitismo, antisionismo e per la diffusione della definizione operativa di antisemitismo dell’IHRA, si costituirà, pertanto, parte civile nel procedimento penale contro l’imprenditore bergamasco, affinché risponda per tutti i capi di imputazione ipotizzati, tra cui il reato previsto dall’art. 604 bis c.p. per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.