Lo storico parrucchiere Pippo di via Massimo d’Azeglio, ad Asti, festeggia 70 anni di attività. E lo fa organizzando una vera e propria festa di compleanno che si terrà sabato, alle 17, proprio nel negozio e alla quale sono invitati amici, clienti e astigiani.

Aperto dal 1954 ancora oggi ogni giorno lavora per portare avanti una filosofia che parla di radici lontane. 

Pippo Parrucchiere, infatti, dal 1954 offre servizi ad Asti, in un locale storico, in cui si respira un’aria di famiglia. Tre gradini portano infatti il cliente in un ampio salone, che conserva tutto il fascino di un tempo. Attrezzi di tanti anni fa, cosmetici e prodotti sono custoditi gelosamente in una vetrinetta interna, a ricordo di un mestiere, quello del barbiere, che non potrà mai dimenticare le regole storiche, l’arte imparata in bottega. Da Pippo Parrucchiere, però, storico e moderno si incontrano, in un mix speciale che rende l’atmosfera magica e unica, in cui il cliente riesce così a sentirsi sempre a suo agio, in famiglia, qualsiasi età abbia. Da Pippo Parrucchiere ci si sente a casa, ci si confida, ci si rilassa, in una via storica a pochi passi dal centro cittadino.

LA STORIA

Ad aprirla fu il nonno, Pippo Costa, originario di San Gregorio di Catania, che arrivò ad Asti con la famiglia, grazie all’interessamento di un cugino impiegato alle Poste, dopo un breve soggiorno a Genova. Nel corso degli anni la premiata ditta ha traslocato due volte cambiando tre sedi, ma è sempre rimasta in via Massimo D’Azeglio, nel tratto che da piazza medici arriva all’angolo di via Antica Zecca. Pippo Costa era nato nel 1915 ed è morto nel 1996, quando il negozio già si trovava nel luogo attuale e da un anno era stato preso in consegna dai figli, Ignazio,Nino e Gianni. Pippo veniva ancora per servire i suoi vecchi clienti dai quali non riusciva a staccarsi, perché, diceva di avere stabilito con loro, quasi un legame di parentela. Il mestiere lo aveva imparato al paese e il perfezionamento lo acquisì nei grandi saloni genovesi alla moda. 

Pippo é stato un personaggio di spicco nella comunità astigiana. Una specie di «occhio vigile» sulla citta, con il suo acuto spirito di osservazione, non mancava di denunciare errori e «dimenticanze» degli amministratori, causa di disagi per i cittadini. Dotato di un grande senso dell’umorismo il suo eloquio aveva il tono brillante e colorito alla Nino Taranto spesso se ne usciva con battute al fulmicotone che inchiodavano l’interlocutore. La terza generazione ora è rappresentata da Nicolò e Manuel che portano avanti con orgoglio il mestiere imparato dal papà Nino Costa. E la storia continua…