Trentaseiesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2024 spegne 125 candeline. Ecco i principali argomenti trattati sul giornale in edicola da venerdì 20 settembre2024.
Tre morti in due giorni sulle strade
Chiara, Sebastian e Filippo. Tre nomi, tre storie diverse e un unico destino: sono morti sull’asfalto. Tre vite spezzate in due incidenti stradali che si sono verificati, il primo lunedì in corso Casale, e il secondo nella notte tra martedì e mercoledì, sullo svincolo di Isola dell’A33.
Filippo Giovane, 58 anni, era in sella alla sua moto quando è finito addosso a un’auto che pare stesse facendo inversione a “U”, morendo sul colpo. E un gruppo di amici e familiari si è riversato in strada al momento dei soccorsi presentandosi poi anche al pronto soccorso presidiato da un cordone di polizia.
Chiara Grattapaglia, 28 anni, di Calliano, e Sebastian Palmieri, 25 anni, di Marino, sono morti mentre viaggiavano a bordo di una Bmw condotta da un amico che ha imboccato contro mano lo svincolo autostradale. Il conducente è poi risultato positivo all’alcoltest ed è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale. Gravemente ferita un’altra giovane astigiana, Miriana S., 28 anni, che si trova ricoverata in terapia intensiva all’ospedale Massaia.
Una Lettera Pastorale che non è una Lettera
Il genere letterario “lettera pastorale” ad Asti sta passando di moda. Da quelle monumentali di mons. Severino Poletto si è passati al formato tascabile di padre Francesco Ravinale. Poi con il vescovo Marco Prastaro non si è più parlato di “lettera pastorale” ma di “nota pastorale”. Ora essa è ancora più ridotta e nella pubblicazione che viene allegata oggi con Gazzetta d’Asti è più corta del calendario di iniziative diocesane. A ben vedere la riduzione è anche un andare all’essenziale. Le lettere pastorali di Poletto erano una trattazione teologica di temi pastorali, quelle di Ravinale usavano un tono familiare e divulgativo, le prime di Prastaro erano molto più pratiche e operative che di riflessione. Quest’ultima riduce a solo tre questioni il cammino della diocesi: il Sinodo italiano, il Giubileo di Roma e i ministeri istituiti. Un cambiamento di rotta generale, un evento e una prassi pastorale. Su Comunità Viva della settimana prossima ci sarà occasione di entrare nei contenuti della nota pastorale. Ma sin d’ora possiamo far rilevare due cose. La prima è che la Diocesi di Asti si affida alla Chiesa italiana in tutti e tre i punti e non si ripiega sul proprio orticello. La seconda è che il prendere sul serio queste tre linee cambierebbe di molto la prassi ecclesiale. Il metodo sinodale rimetterebbe in discussione l’impostazione per “uffici” della pastorale, l’evento giubilare richiamerebbe l’importanza di organizzare eventi straordinari e di non ripiegarsi solo sull’ordinario, i ministeri istituiti sarebbero un ulteriore colpo di piccone alle parrocchie così come sono pensate ancora oggi, specie in citta. Se son rose fioriranno…
Focus Festival dei Popoli pagg. 2-3
Arrivano le telecamere
Ieri, giovedì, via monsignor Rossi è stata chiusa al traffico per i lavori di installazione delle telecamere per la zona Ztl che dovrebbe entrare in funzione a ottobre.
“Coopetition” per la Fiera del Tartufo
La stagione delle fiere nazionali astigiane del tartufo si è aperta mercoledì al 41° piano del grattacielo della Regione a Torino. Un endorsement importante. C’erano tre assessori regionali, cinque sindaci, il Gal, gruppo azione locale del basso Monferrato astigiano, e l’Atl Langhe-Monferrato-Roero, in una sala piena di gente accorsa per capire come si svolgeranno quest’anno gli eventi. La parola d’ordine? Fare rete, collaborare nel nome del diamante del Monferrato: il tartufo. La Regione, che ha ospitato la riunione e darà il patrocinio, era presente in forze, con la Cultura (assessore Marina Chiarelli), gli enti locali (assessore Enrico Bussalino) e la tartuficoltura in delega all’assessore Marco Gallo.
“La lezione più importante che il circuito del tartufo bianco del Monferrato trasmette a tutto il Piemonte è la capacità di fare sistema”, dice Gallo. Concetto sintetizzato in una parola da Mariano Rabino, presidente di Atl Langhe-Monferrato-Roero: “Coopetition, un neologismo per spiegare la competizione all’interno della cooperazione: cioè quello che sta facendo decollare il Monferrato, oramai da traino anche per Langhe e Roero”. “Sarà un’unica fiera diffusa che durerà dal 6 ottobre al 24 novembre – spiega Mario Sacco, presidente del Gal – non cinque fiere distinte”.
Il Gal, associazione che raggruppa 103 Comuni monferrini, si è impegnato perché il testimone passasse in continuità tra un Comune e l’altro. Si partirà il 6 e il 13 ottobre da Montiglio Monferrato, dove il tartufo, alla sua 26ª edizione, aprirà la stagione con l’iniziativa delle Littorine del Tartufo (progetto LocoMonferrato).
Asti ritorna nel Medioevo
Dal Medioevo Astese ad Arti&Mercanti. In questi giorni Asti fa un tuffo nel suo passato più glorioso con due eventi paralleli. Il primo è un festival con medievisti di fama internazionale che analizzano questo periodo storico attraverso mostre, convegni e concerto a tema che si svolgono in più aree del centro. Sabato dalle 11 alle 24 e domenica dalle 10 alle 20, all’ombra della Torre Rossa e sino all’altezza di Palazzo Alfieri, si svolgerà invece Arti&Mercanti che è molto amata dagli astigiani. Organizzata dalla Cna, la manifestazione rappresenta un villaggio medievale con le sue botteghe, i suoi cibi, le sue attrazioni. Insomma, un passaggio dai libri alla realtà con l’intento di richiamare le riverdire le origini della nostra città.