Inizia un nuovo percorso per la scuola proposta organizzato dal Progetto Culturale della Diocesi di Asti in collaborazione con la commissione diocesana di Pastorale Sociale del Lavoro e la parrocchia Nostra Signora di Lourdes. Dopo dieci anni, la Scuola Popolare si trasforma, infatti, in Scuola del Dialogo e la formazione permanente proposta fa un passo in più nella ricerca di una più incisiva presenza nel tessuto culturale del territorio. La nuova “ricetta” del dialogo vuole proporre un più stretto legame tra docenti e partecipanti, con l’attivazione di seminari specifici di approfondimento e vuole incrementare una più consapevole presenza di “dee nuove” per fare “opinione” positiva e “condividete con mitezza la speranza che sta nei nostri cuori” come suggerito dal Papa indicando la strada per la 59^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà nel 2025, anno giubilare.

La Scuola del Dialogo, quest’anno, avrà come filo conduttore migrazioni e cambiamenti climatici e non è un caso se la prima lezione è stata inserita all’interno del Festival dei Popoli organizzato dall’Ufficio Diocesano Pastorale Migranti. 

Lunedì 30 settembre, alle 21, nel Teatro della parrocchia N.S. di Lourdes si terrà la conferenza “Asti: Cambiamenti climatici e migrazioni forzate”, a cura di Marcello Rossoni, responsabile dell’Ufficio di Milano di UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati.

“Il cambiamento climatico è la crisi che definisce il nostro tempo e le migrazioni forzate una delle sue conseguenze più devastanti. Intere popolazioni ne stanno già pagando le conseguenze, in particolare le persone che vivono nei paesi più fragili colpiti da conflitti. Rifugiati, sfollati interni e apolidi sono tra i più colpiti dall’emergenza climatica. Molti vivono nei cosiddetti “hotspots” climatici, dove non hanno le risorse per adattarsi a un ambiente sempre più ostile”, come ampiamente illustrato e documentato nel rapporto di UNHCR e Legambiente “Un’umanità in fuga” scaricabile gratuitamente al seguente link Umanita-in-fuga_2023.pdf (legambiente.it).

L’ingresso è libero.