Il commento al Vangelo di domenica 3 novembre (Mc 12,28b-34) a cura di Sara Bosco

Nel Vangelo di oggi uno scriba domanda a Gesù qual è il primo di tutti i comandamenti. Gesù non solo gli risponde dicendo che è amare il Signore con tutto se stessi, ma aggiunge anche il secondo comandamento, ovvero amare l’altro come te stesso.

Questi due comandamenti sono il centro della nostra vita da cristiani, Dio ci ha amati per primi e noi siamo chiamati a corrispondere a questo amore con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra anima, con tutta la nostra mente e con tutta la nostra forza. Questo amore, però, non deve fermarsi alla teoria o alla superficialità, dev’essere un impegno che rinnoviamo ogni giorno della nostra vita e deve tradursi in opere concrete verso il nostro prossimo. Amare nonbasta, bisogna dimostrarlo, se io mi riconosco amato da Dio allora devo portare questo amore agli altri, devo essere un segno dell’amore di Dio nella vita delle persone che mi sono attorno, aprendomi all’altro, andandogli incontro, perché questo “val più di tutti gli olocausti e i sacrifici”.