Il vino fa bene e fa anche del bene. Non è un gioco di parole, è quello che accade quando una comunità di vignaioli si apre a progetti di inclusione e valore sociale che, insieme al vino, comprendono la sensibilità e l’attenzione verso temi delicati, come l’abuso, con l’informazione e la formazione per contrastare qualsiasi forma di sopraffazione. 

Per questo Cantina Sociale Barbera dei Sei Castelli, insieme a L’Orecchio di Venere, il centro antiviolenza di Asti che si occupa di ascolto e supporto alle vittime di abusi, organizza, il 22 novembre, dalle 18, nel suo Centro Enoturistico di regione Opessina 41 a Castelnuovo Calcea, una serata di teatro e incontro dal titolo “Il Risveglio del Ceppo Risveglia la Comunità”. 

L’iniziativa è allestita nell’ambito di Aperivino, appuntamento settimanale del venerdì durante il quale si propongono degustazioni di vini e prodotti tipici. 

Per questa occasione Aperivino diventa “Aperivino in Teatro”. Il programma, infatti, prevede l’interpretazione di un monologo, ispirato a un fatto di cronaca relativo a un grave abuso, da parte dell’attrice Sonia Scarperi, con gli interventi di istituzioni e operatori del settore. 

Lo scopo non è solo di creare una responsabilità più consapevole, costruttiva ed efficace, ma anche di raccogliere risorse e fondi da destinare a corsi di informazione e formazione per i professionisti che saranno impegnati nell’assistenza delle vittime di abusi e, nello stesso tempo, nel trattamento dei responsabili di questi abusi. 

Spiega Maurizio Bologna, presidente della Sei Castelli: «Da tempo avevamo in mente di aprire il nostro Centro Enoturistico, che è prima di tutto struttura di promozione dei nostri vini e prodotti, a iniziative che coinvolgessero la storia. la cultura, l’arte e la società. Questo perché siamo convinti che la viticoltura e la produzione di vino, come tutte le altre attività, non debba mai chiamarsi fuori, ma, anzi, interagire strettamente con le dinamiche della società, anche quelle più dolorose e problematiche, e supportare iniziative che le affrontino e cerchino di alleviarne gli effetti più negativi e drammatici». 

Dice Elisa Chechile de L’Orecchio di Venere” di Asti: «Bisogna attivare l’attenzione anche sui figli di chi è abusato e di chi abusa. Loro sono vittime innocenti di questi drammi. Tragedie che devono essere viste come problemi da risolvere e non come fenomeni da osservare. È una parte importante nella presa di coscienza sociale e anche nell’informazione e formazione degli operatori».  

Nel concreto l’impegno assunto dalla Cantina Sociale Barbera dei Sei Castelli è di devolvere l’incasso della serata e il 20% del ricavato delle vendite di tutta la propria linea “Risveglio” (vini, spirits e cosmetici) a supporto delle attività di “L’Orecchio di Venere” che non solo sostiene le vittime di abusi, ma attua progetti di formazione per chi si approccia a questi problemi.