La nuova stagione dello Spazio Kor di Asti, a cura di Chiara Bersani e Giulia Traversi, realizzata all’interno della Rete Patric con Città di Asti e Teatro degli Acerbi, si intitola “Voce” intesa come vettore di idee e valori, per esplorare i diversi linguaggi contemporanei. Da novembre ad aprile in cartellone una serie di spettacoli teatrali e di danza con una particolare attenzione all’accessibilità, tema centrale del lavoro di Spazio Kor. 

Si parte domani, sabato, alle 21 con lo spettacolo molto atteso “Divine” di e con Danio Manfredini.

Ne parliamo con l’organizzazione Chiara Bersani che offre una panoramica sugli spettacoli e le novità di quest’anno.

La nuova stagione comincerà con lo spettacolo “Divine” di Danio Manfredini. Di cosa tratta?

“E’ uno spettacolo a cui tenevamo parecchio, dove la voce e i disegni di Danio Manfredini cuciono una sceneggiatura liberamente ispirata a ‘Notre Dame des Fleurs’, romanzo d’esordio di Jean Genet. E’ la storia di Louis, un ragazzino che scopre la sua sessualità e omosessualità al punto da voler rinascere nell’identità di Divine, una prostituta che vive in un solaio che guarda sul cimitero di Montmartre, nella Parigi degli anni ’40. Criminali, prostitute, travestiti, ladri e magnaccia che si aggirano nei vicoli bui parigini e nei boulevards colorati e profumati, locali loschi e prigioni crudeli. Danio Manfredini è vero artista, un artista militante. I più lo conoscono come attore e regista teatrale senza sapere che è anche cantante, autore, chitarrista, disegnatore e insegnante. E oltre a tutto questo, Danio è una persona dalla sensibilità straordinaria, che ha avuto l’occasione e il coraggio di incontrare, scontrarsi e poi riportare sulla scena pezzi di mondo duro, crudo, e storie di emarginazione, di diversità, di luoghi occupati e di tematiche nascoste”.

La nuova stagione si intitola “Voce”: qual è il leit-motiv che la caratterizza?

“La nuova stagione ci fa pensare al percorso fatto in questi anni come a un anello. Siamo partite da Paradise post Covid con la voglia di ritrovare gli altri, di intessere sempre più profonde relazioni, di incontrare la comunità. Oggi con Voce torniamo al desiderio di scoprire le identità e le voci appunto di una collettività espansa ed eterogenea.

Si parte dal concetto di voce, inteso come “elemento identitario”, vettore di idee e valori, per esplorare i diversi linguaggi contemporanei, attraverso creazioni di carattere multidisciplinare. Il concetto di “Voce” inteso nel senso più ampio, dare voce a un pensiero, politico o umano, dare voce ai bisogni. Ne faranno parte artisti e artiste della scena contemporanea, alcuni emergenti, come ad esempio Giovan Francesco Giannini e Giulia Scotti, e altre compagnie più radicate nel panorama artistico teatrale, come Danio Manfredini, Daria Deflorian e Alessandro Sciarroni. Saranno inoltre proposti alcuni appuntamenti per famiglie o dedicati a un pubblico giovane come gli spettacoli ‘Hamelin’ e ‘Cassandra’ che, tramite soluzioni registiche innovative e temi attuali, parlano contemporaneamente a spettatori di ogni età”.

Gli spettacoli “Hamelin” e “Cassandra” sono le novità di quest’anno?

“Questi due spettacoli sono una novità rispetto al passato in quanto ci consentono di aprirci a un pubblico più giovane, ampliano gli scenari perché parlano a tante età differenti, dai più giovani agli adulti, alle famiglie. La storia del pifferaio Hamelin permetterà l’utilizzo agli spettatori di cuffie che consentiranno loro di ricevere informazioni diverse a seconda dell’età; ci sarà un’accessibilità diversa alla storia, molto originale, sarà un’esperienza totalmente nuova. ‘Cassandra- Perché non vedono il mondo intorno a noi crollare? ’è uno spettacolo che ho desiderato perché si rifà al teatro delle ombrea me molto caro, tratta di temi complessi: una Cassandra che accusa apertamente la specie umana di essere responsabile, con le sue azioni, dell’emergenza climatica in atto e delle sue catastrofiche conseguenze; un’immane devastazione di cui lei non vuole, in nessun modo, essere parte. Le due protagoniste con un linguaggio visivo daranno vita ad un mondo immaginario che sarà comprensibile ai più giovani. Questa stagione sarà quella per la sottoscritta e per Giulia Traversi della maturità, con l’intenzione di mettere insieme lavori con origini diverse (monologhi di prosa e danza) ma che hanno la stessa matrice”.

> Massimo Allario