Non può dimorare nel comune di Agliano Terme e non può neppure avvicinarsi alle persone che fino a qualche tempo assisteva. Parliamo della badante finita al centro di un’indagine congiunta di carabinieri e guardia di finanza e ora accusata di circonvenzione di incapace, reato aggravato dall’abuso della relazione domestica e dalla natura ingente del danno patrimoniale arrecato alle presunte vittime. Già perché secondo gli inquirenti canellesi la donna, una 47enne di origine albanese che accudiva una famiglia di Agliano Terme, abusando del proprio ruolo avrebbe determinato una situazione di sudditanza psicologica nelle persone fragili che doveva assistere, riuscendo a farsi consegnare in diverse e ripetute occasioni somme di denaro per un valore complessivo di oltre 170 mila euro. Inoltre, sempre secondo gli accertamenti, non avrebbe accudito come dovuto i propri assistiti che sarebbero stati trovati in pessime condizioni igienico sanitari dagli organi di assistenza sociale, come fa sapere in una nota il procuratore della Repubblica Biagio Mazzeo.
In esito ad accurati accertamenti i carabinieri e i finanzieri canellesi hanno deferito la badante che è stata dotata anche di braccialetto elettronico, provvedimento scattato a novembre insieme al divieto di dimora nel Comune di Agliano e il divieto di avvicinamento alla famiglia. Gli inquirenti hanno anche eseguito perquisizioni che avrebbero permesso di recuperare documentazione significaticativa anche dell’appropriazione illecita di denaro e vincolare parte dei proventi illeciti.