Il commento al Vangelo di domenica 15 dicembre (Lc 3,10-18) a cura di don Mauro Canta
La terza domenica di Avvento è contraddistinta dal segno della gioia, tutto ci porta a celebrare un evento ormai prossimo: la venuta del Salvatore! Giovanni il Battista che sapientemente ha atteso e preparato la strada a Gesù ci invita alla conversione, ma soprattutto ci richiama a preparare il nostro cuore all’incontro con colui che battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Il fuoco riscalda, illumina, segna indelebilmente un’appartenenza, imprime un carattere, un segno profondo e intimo come il Battesimo che abbiamo ricevuto e che siamo chiamati a vivere e a testimoniare nel mondo ogni giorno. Alla domanda che tutti gli rivolgono: “Che cosa dobbiamo fare?”, egli indica la via della carità, della condivisione. Anche per noi oggi che a volte, smarriti tra tanta frenesia dei giorni che precedono il Natale ci chiediamo che cos’è bene fare, la risposta è ancora attuale: condividete la tunica con chi non ne ha e il pane con chi è senza, accontentatevi di ciò che avete apprezzate la semplicità e ringraziate per ogni dono ricevuto. Questo atteggiamento va in aggiunta al vegliare e al pregare al quale siamo costantemente richiamati quasi a dire che la fede sostiene le opere e viceversa e che le une non possono stare senza quella virtù che le regge. Inseriamo, quindi, nelle nostre agende così fitte di impegni l’appuntamento con il Signore che sta per nascere, certi che anche quest’anno avremo la gioia di celebrare il Natale di Gesù, ma con l’impegno di arrivarci preparati, non distratti, cogliendo le occasioni di incontro con i fratelli che condividono la strada con noi.
Che cosa mi sento di condividere con il fratello che incontro lungo il cammino?