<Il Cardinal Massaia non gioca in Champions League ma è ingiustificato il sentimento di inadeguatezza che traspare dal dibattito pubblico. Valutazioni e analisi elaborate da fonti autorevoli, a livello nazionale e internazionale, fotografano una realtà migliore del percepito. Non ci sono situazioni d’allarme, ci sono invece performance di livello medio livello da far crescere ed eccellenze che potranno essere ulteriormente perfezionate>.

Così si è espresso il direttore generale, Giovanni Gorgoni, nella conferenza d’insediamento convocata questa mattina nella sede dell’Asl At, alla presenza dei direttori delle strutture complesse dell’Asl AT, della rappresentanza sindacale e della stampa.

Citando il rapporto nazionale di Agenas, Gorgoni ha evidenziato, tra i punti di forza dell’azienda sanitaria astigiana, l’assistenza distrettuale, che ha visto crescere i servizi del 4,13% tra il 2021 e il 2023. In ritardo, invece, gli investimenti, in particolare quelli per la sostituzione di grandi attrezzature vetuste: <E’ uno dei punti su cui lavoreremo per dare impulso all’innovazione e alla transizione digitale, temi che mi sono particolarmente cari>, ha sottolineato Gorgoni. Tra gli esempi citati, l’utilizzo della telemedicina in stretta integrazione con i servizi socio-assistenziali e domiciliari.

Quanto all’assistenza ospedaliera, Agenas evidenzia per l’Asl AT una crescita complessiva del 2,86% nel triennio 2021-2023. Su otto ambiti individuati per l’efficacia delle cure nell’ambito del Piano Nazionale Esiti, 4 si collocano su un valore medio (nefrologia, ambiti osteomuscolare, respiratorio, nervoso), uno su valore alto (chirurgia oncologica) e tre su valori molto alti (ambito cardiocircolatorio, gravidanza e parto, chirurgia generale).

Di assoluto rilievo il posizionamento del Cardinal Massaia nella classifica 2024, stilata dalla prestigiosa testata americana Newsweek con l’istituto di ricerca Statista.

L’Ospedale astigiano è al 62° posto della graduatoria che individua le migliori 140 strutture sanitarie in Italia, tra aziende ospedaliere, presidi ospedalieri delle Asl, istituti e centri specializzati.

Le “eccellenze” piemontesi segnalate sono complessivamente 11, il Cardinal Massaia si colloca al quarto posto dopo i tre grandi ospedali di Torino: Le Molinette-Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza, l’azienda ospedaliera Ordine Mauriziano, l’Ospedale San Giovanni Bosco.

Sul delicato e prezioso capitolo delle risorse umane, Gorgoni ha evidenziato che il 2024 si è chiuso con una dotazione organica di 2.332 dipendenti, in aumento di 59 unità sull’anno precedente, al netto del tur-over. Il comparto sanitario cresce di 33 addetti, nonostante l’area medica sia in sofferenza di 6 unità rispetto al 2023. <Come in tutta Italia, anche sul territorio c’è carenza di radiologi, pediatri, anestesisti, medici per il pronto soccorso – ha puntualizzato il Dg – il ricorso ai gettonisti in questa fase è indispensabile ma lavoreremo per individuare delle alternative>. Sul tema del sovraffollamento di codici bianchi e verdi in pronto soccorso, Gorgoni ha fatto accenno all’esigenza di studiare soluzioni che rispondano ai bisogni in ambito territoriale, anche tramite accordi libero professionali con specialisti in formazione, sull’esempio di quanto avviato con successo in altre regioni.

Quanto al nuovo ospedale della Valle Belbo, primo sopralluogo del Dg, i lavori proseguono secondo la tabella di marcia: l’inaugurazione è prevista ad agosto 2026 e nel frattempo, in accordo e con il supporto della Regione, si opererà per “assicurare” alla struttura la necessaria dotazione organica.

<I miei primi 30 giorni saranno dedicati all’ascolto di tutti coloro che hanno voce in capitolo su salute e assistenza sanitaria in questo territorio – ha precisato Giovanni Gorgoni – come ho anticipato alle autorità istituzionali già incontrate e scritto nel messaggio inviato ai 118 Sindaci della provincia, la buona e la cattiva salute hanno molte e insospettabili cause e altrettanti impatti su sviluppo economico, coesione sociale e sviluppo civile. Mai come ora è una questione di comunità. Per puntare al “benessere della Comunità” bisogna costruire ecosistemi al servizio del benessere generale, che uniscano agli attori sanitari tradizionali quelli del settore sociale, del terzo settore, ma anche le municipalità, spesso trascurate nella promozione della salute o nel concetto di “città sane”>.

Chiudendo il suo intervento, Giovanni Gorgoni ha dichiarato: <Per onestà intellettuale e per sobrietà retorica non posso promettere di risolvere durante il mio mandato – che mi auguro lungo – tutte le criticità che troverò o che mi verranno rappresentate, ma posso garantire l’impiego di tutta la mia passione umana e lo stesso senso di cura che si ha verso casa propria. Dal primo gennaio, Asti e questa Asl sono la mia casa>.