La notizia che Asti e Ghemme sfidano Torino e si candidano a ospitare il nuovo termovalorizzatore è arrivata all’inizio dell’anno e fin da subito ha suscitato numerose polemiche e incassato molti “no”.

La struttura costruita “ex novo” potrebbe sorgere nella zona industriale di Quarto e dovrebbe arrivare a bruciare 250 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati ogni anno. Ma questa soluzione, come abbiamo detto, non piace, tanto che è nato un comitato contrario all’opera e sono già state organizzate due assemblee. La prima si terrà giovedì 23 gennaio, alle 21, nella parrocchia di San Zenone a Quarto Inferiore e la seconda venerdì 24, sempre alle 21, nel salone comunale di Castello di Annone.  L’iniziativa è promossa dal consigliere provinciale Mauro Bosia ed è volta innanzitutto a informare i cittadini delle località che sarebbero più colpiti dall’opera.

“Un’area di Quarto è stata proposta come sede di un inceneritore da almeno 250.000 tonnellate. La provincia di Asti produce circa 90.000 tonnellate di rifiuti all’anno, di cui la quota indifferenziate è 30.000t: di queste solo 10.000t finiscono in inceneritore – spiegano gli organizzatori delle assemblee. Per alimentare un inceneritore dunque Asti si troverebbe a importare centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti l’anno, diventando, con la sua piccola estensione, la pattumiera del Nord Italia. Ma chi lo vuole questo inceneritore? I privati, che si arricchiranno moltissimo, creando non più di qualche decina di posti di lavoro, e il Comune di Asti, che avrà vantaggi economici. Chi è che verrà danneggiato invece? Le persone di tutta la provincia, che sopporteranno inquinamento, traffico di mezzi pesanti, case e terreni svalutati, devastazione del territorio, una ciminiera alta 100 metri in mezzo alla piana del Tanaro: in primis di Quarto, Rocchetta, Cerro, Azzano, Rocca, Annone”.

All’assemblea di Quarto porteranno i loro contributi tecnici Angelo Porta, dottore in Ingegneria, esperto di gestione rifiuti e dirigente di Legambiente; Valter Saracco, ex direttore del dipartimento medico dell’ospedale Massaia, Roberto Mezzalama, docente universitario e presidente di “Torino respira” e Anna Capra, dell’associazione Difesa Valtiglione e dintorni. Introdurrà i lavori il consigliere Bosia.

A Castello di Annone, oltre a Capra e Mezzalama, sono previsti gli interventi di Sergio Capelli, direttore Legambiente Piemonte ed esperto di gestione rifiuti, e Franco Testore, ex primario di Onc