Il fronte di guerra non è solo combattimenti. È una linea di umanità che si scontra. È quel filo teso tra la vita e la morte. È quello scenario dove tutto può cambiare rapidamente, dove si uccide e si viene uccisi, o dove il corpo sopravvive, ma l’anima resta segnata per sempre. Per questo motivo c’è bisogno di un supporto umano, per ricongiungersi con una dimensione altra, più intima, spirituale. Ne è consapevole don Volodymyr Kyrylyuk, prete al fronte di guerra martoriato dal conflitto ucraino-russo. Già parroco a Volochysk, città nel centro dell’Ucraina, ad oggi don Kyrylyuk è al fronte a Pokrovsk, nell’Ucraina orientale. Oltre ad offrire il proprio ascolto e il proprio supporto spirituale alle truppe, don Kyrylyuk è venuto ad Asti e in Italia nel corso di questi anni per raccogliere aiuti – medicine, coperte, viveri –, e dall’inizio della guerra svolge il suo pastorale accanto alla sua comunità e alle truppe ucraine.
Qual è lo scenario al fronte?
“Qui ci sono gli scontri militari. La situazione è che i russi hanno occupato una parte della città e bombardano anche altre aree”.
Come si svolgono le sue giornate al fronte?
“Come cappellano faccio incontri con soldati: parlo con loro, li confesso, ascolto tutte le persone che hanno bisogno. La maggioranza dei soldati è ortodossa, ma mi conoscono e vengono da me per parlare. Parlo anche con i comandanti e vedo la situazione e li aiuto in base alle loro necessità. Vado anche con i soldati nella zona dei combattimenti, in prima linea. Sono lì per offrire il mio sostegno e parlare con loro. Quando, invece, andiamo al banco di prova, facciamo esercizi e insegno le regole di battaglia, come psicologia e fisiologia di battaglia”.
A tre anni dalla guerra, qual è la situazione a Volochysk dove c’era la sua parrocchia?
“Non sono più il parroco di Volochysk, ma il rettore del seminario maggiore. Lì la situazione è tragica perché la gente muore. Ricostruire le città si può, ma far tornare le vite umane, no. I bambini rimangono senza padri, le mogli senza mariti, le mamme senza figli”.
L’INTERVISTA COMPLETA E ALTRI APPROFONDIMENTI A TRE ANNI DAL CONFLITTO IN UCRAINA SUL NUMERO DELLA GAZZETTA D’ASTI IN EDICOLA DA VENERDì 28 FEBBRAIO 2025
Federica Bassignana