Il 13 maggio prossimo l’assemblea di Asti Studi Superiori sarà chiamata a formalizzare la nomina del nuovo presidente. La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, principale azionista dell’ente, ha indicato il nome del professor Guido Saracco, già rettore del Politecnico di Torino, quale figura di riferimento per avviare una nuova fase di rilancio. Il presidente della Fondazione Livio Negro ci haillustrato la visione strategica per il futuro di Astiss: dalla creazione di un vero campus alla ridefinizione dell’offerta formativa, con l’obiettivo di trasformare il Polo Universitario in un centro di eccellenza accademica e attrattività territoriale.
Presidente Negro, il 13 maggio si terrà l’assemblea di Asti Studi Superiori. Che cosa succederà?
È un momento molto importante che segna l’inizio di una fase nuova per il Polo Universitario di Asti. La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti è il principale sostenitore economico di Asti Studi Superiori e per questa ragione abbiamo indicato per la presidenza una figura di alto profilo come il professor Guido Saracco. È una figura che conosce molto bene il mondo accademico, che ha una rete di relazioni internazionali e, soprattutto, ha una visione. Toccherà all’assemblea esprimersi, con la consapevolezza che diamo un segnale chiaro: vogliamo rilanciare e sviluppare il Polo Universitario di Asti.
Qual è il modello che immaginate per il futuro?
Un modello più moderno ed efficace. Finora il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti ha coinciso con quello di Asti Studi Superiori. Ora vogliamo distinguere i ruoli: la Fondazione sarà presente nel consiglio, ma la gestione sarà affidata a una figura terza, competente, focalizzata esclusivamente sulla crescita accademica. È una scelta di responsabilità. Ci serve una guida con le relazioni giuste nel mondo universitario e con la capacità di pianificare il futuro.
Come dovrà essere il nuovo Polo universitario astigiano?
Il Polo universitario ha davanti a sé un’opportunità importante di crescita e trasformazione. La sede attuale, pur essendo funzionale, può essere migliorata per diventare un vero luogo di formazione e cultura, capace di attrarre studenti e docenti. Investire in una logistica più moderna, in aule attrezzate e in spazi accoglienti significa creare un contesto dove le persone scelgano di vivere, studiare e formarsi con entusiasmo. L’obiettivo non è solo offrire un titolo di studio, ma un’esperienza universitaria di qualità, all’altezza delle aspettative di chi guarda al futuro.
L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 25 aprile 2025
Ercole Zuccaro