“Più di una persona mi ha chiesto cosa pensassi della sentenza Berlusconi, così mi è venuta voglia di scriverlo. In primis devo riportare le prime parole di ogni corso di diritto processuale e cioè che un conto è la verità reale e un conto è la verità processuale e non sempre le due coincidono. Lo dicono all’Università. Il caso di specie può essere uno di questi ultimi casi. Ognuno però avrà la sua opinione sulla coincidenza delle due che, in questo caso, è più politica che non di merito perché in pochi hanno la possibilità di dire che hanno visto tutti gli atti del processo. Sul punto non mi dilungo. A livello generale penso che sia una ingiustizia la non esistenza di una norma penale scriminante nel caso in cui venga accertata sì una evasione fiscale di valore oggettivamente anche alto come nel presente caso di 7 milioni di euro ma percentualmente inferiore al 5% delle imposte pagate dal soggetto indagato nel periodo contestato. Nel caso di specie mi pare di aver capito che si tratti addirittura di una percentuale inferiore all’1%. A livello politico non condanno Berlusconi perché la sua colpa non penso proprio sia l’evasione fiscale o le feste piene di belle signorine. Gli errori di Berlusconi sono collegabili all’organizzazione che ha voluto dare alle sue creature politiche, strutture che non hanno avuto la possibilità di esistere a prescindere da lui. Io stesso ho creduto nella costruzione del Popolo della Libertà ma sono rimasto deluso. Adesso sento che rifà Forza Italia e la cosa di per sé non mi interessa se è strutturata come era strutturata prima, mi interessa di più l’intenzione di dare sfogo ai migliori giovani e alle forze del mondo dell’imprenditoria e del lavoro. Quelli che alzano la serranda tutte le mattine combattendo in trincea la crisi. Quelli che oggi vedo ben rappresentati da Fratelli d’Italia, unica forza politica di centrodestra che prevede la centralità dei congressi e delle primarie. Silvio lo ha detto più volte ma poi ha annullato le primarie e bloccato ogni possibilità di far crescere il nuovo. Avesse fatto altre scelte ora ci sarebbe una situazione politica veramente diversa e la sinistra non avrebbe toccato biglia per tanti anni e la riforma della giustizia ma soprattutto quella del fisco si sarebbe già fatta da molto tempo. Magari lo avrebbero condannato lo stesso, può darsi, ma l’eredità sarebbe stata molto diversa. Con tutto questo gli riconosco i grandi meriti che ha e non lascio sola una persona nel momento più difficile della sua vita anche se non condivido certe sue scelte e anche se certamente non ha bisogno di me. Bisogna veramente tirare fuori il bene anche dal male e quindi ritengo che sarebbe veramente utile alla città di Asti se, nel caso in cui Berlusconi, optasse per i lavori socialmente utili, che il Sindaco e l’assessore ai Servizi Sociali si rendessero disponibili ad accoglierlo. Sarebbe utile per l’indotto, per la visibilità della città e anche per chiedere consigli utili per chi impresa l’ha fatta pagando così allo Stato, che lo vuole ingabbiare, miliardi di euro di imposte e tasse e aggi etc… Sono convinto che Berlusconi sia socialmente utile”. Marcello Coppo