La Giunta regionale ha approvato il Piano di rientro del trasporto pubblico locale, che rappresenta un passo importante nella riorganizzazione di tutto il settore. Il Piano si articola in due ambiti. Nel primo la quantificazione dei debiti pregressi, del valore di 350 milioni di euro, oggetto del rientro richiesto dal Governo con il dl 35. Risorse pronte ad essere versate alle aziende del settore in un triennio non appena il Ministero dell’Economia autorizzerà lo sblocco dei 150 milioni di fondi Fas, ai quali si aggiungeranno 90 milioni nel 2014 e 110 nel 2015 di fondi unicamente regionali. Dall’altro, la quantificazione delle risorse necessarie per la pianificazione: a quelle del Fondo nazionale trasporti, che assegna al Piemonte 485 milioni per il 2013 e 483mln per il 2014 e il 2015, la Giunta interviene a supporto del settore con ulteriori 32 milioni per quest’anno, 42 per il prossimo e 32mln per il 2015. Il documento, tra rientro del debito e nuova pianificazione, ha pertanto un valore complessivo di circa 1,9 miliardi di euro. Tra le azioni previste figurano: la revisione dei contratti di servizio con Trenitalia, gli interventi di efficientamento dei servizi ferroviari (alternative di viaggio, riduzione e in alcuni casi soppressione delle corse del sabato e dei festivi, riorganizzazione nelle ore di “estrema” del mattino e della sera, soppressione dei treni di rinforzo, rimodulazione del cadenzamento), una nuova linea del Servizio ferroviario metropolitano, il raddoppio dei collegamenti ferroviari tra Torino e Genova, la riorganizzazione dell’intero bacino di Alessandria con un investimento di 6 milioni di euro, la razionalizzazione della produzione chilometrica su gomma, l’integrazione tra i servizi urbani di Torino e quelli dell’area metropolitana, l’estensione della bigliettazione elettronica. Nell’ambito di questo processo la Regione vuole procedere ad un riordino dei sistemi tariffari ferro/gomma basati sulla percorrenza chilometrica, perseguendo, attraverso un diverso equilibrio tra il prezzo degli abbonamenti e dei biglietti, un aumento del numero di abbonati e conseguentemente una maggiore stabilità economica finanziaria delle aziende di trasporto pubblico. Per ottenere risorse adeguate per la chiusura del piano ed evitare ulteriori razionalizzazioni del Tpl, si intende predisporre un adeguamento tariffario ferro/gomma nel limite massimo del 15%. All’assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, preme rilevare che “è un piano scritto sulla base dei vincoli di legge imposti dal Governo per poter accedere ai futuri criteri di premialità che vanno a definire il quadro di risorse assegnate alle Regioni nell’ambito del Fondo nazionale trasporti. Ma non solo. E’ anche frutto della concertazione con le Province, che in più tavoli hanno richiesto criteri analitici per evitare i dolorosi efficientamenti lineari, e con le associazioni di categoria, che hanno più volte collaborato per raggiungere il doppio obiettivo del ripianamento dei debiti pregressi, fondamentali per il mantenimento delle attività imprenditoriali, unitamente alla prossima pianificazione”. “Siamo partiti – ricorda l’assessore – con scenari dolorosi, dove il rischio era la soppressione di un bus su due ed un treno su tre. Oggi, grazie al lavoro svolto dalle strutture regionali con l’aiuto di Siti (Politecnico di Torino), siamo riusciti a ridurre la forbice dai 120 milioni in meno dei trasferimenti statali a soli 20 milioni per l’anno in corso. Il prossimo futuro va visto nell’ottica della riorganizzazione dei servizi pensando alle prime integrazioni tra gli urbani ed extraurbani, come a Biella, oppure perseguendo la filosofia dei bacini, come a Cuneo. Operazioni che riusciranno a garantire e migliorare gli stessi servizi lavorando semplicemente sull’efficienza dei costi”.