“Attueremo tutte le disposizioni previste dal piano anti-corruzione nella Pubblica amministrazione, ma il vero cambiamento di cui ha bisogno la sanità è di tipo culturale: la politica deve starne fuori”: è uno dei passaggi dell’intervento che il presidente della Regione, Roberto Cota, ha effettuato il 17 settembre intervenendo alle Molinette di Torino al seminario “Sanità e politiche anti-corruzione” organizzato da Federsanità Anci. “La sanità – ha osservato Cota – è una grande cassaforte di denaro pubblico, basti pensare che degli 11 miliardi del bilancio regionale del Piemonte 8 sono inseriti nel capitolo sanità, il che comporta tutta una serie di rischi che si devono ridurre il più possibile: giusto quindi applicare il piano anti-corruzione, ma il cambiamento va fatto a monte e noi lo stiamo facendo, consapevoli che ci vuole tempo perché questo grande processo di trasformazione entri nella testa della gente. Ma, per fare un esempio, dove devono essere messe le emodinamiche non deve essere deciso né dai politici né dal Tar né dai comitati portatori di interessi, ma da chi ha la responsabilità aziendale di guidare gli ospedali”. “La politica – ha ribadito Cota – deve stare fuori dalla sanità. Lo so che è difficile non tenere conto di certi equilibri, ma io non ho mai raccomandato un primario e vorrei che tutti facessero lo stesso”.