Chi si aspettava un Giro della Vittoria classico (come quelli di Santa Maria Nuova, per intenderci) è stato sicuramente deluso. Quello della Torretta andato in scena sabato pomeriggio è stato un vero Giro della Vittoria “sui generis”. La composizione del corteo è stata più che inusuale: sbandieratori, tamburini e rullanti con occhiali da sole, sigaro in bocca (un tamburino ha addirittura osato una parrucca bianca), cavalieri medioevali con “pass” al collo, scarpe da ginnastica, orecchini e codini in bella mostra. Un corteo goliardico in cui i veri protagonisti sono stati due il: Palio vinto il 16 settembre e un somarello con il fazzoletto di Santa Caterina (gli odiati rivali storici della Torretta) guidato da Attilio Cappellino. Il Palio dipinto da Piero Sciavolino e portato con orgoglio da Renzo Furlan ha aperto il corteo che è giunto in centro città intorno alle 17. E’ transitato lungo la Contrada Maestra tra due ali di folla ed è stato obbligato a passare sotto i portici Anfossi per non bloccare il traffico di piazza Alfieri. Dietro il Palio, i dirigenti del Comitato biancorossoblù capitanati dal rettore Giovanni Spandonaro e un numeroso gruppo di supporters che inalberavano lo striscione “Il 16 settembre in Torretta è San Giovanni” (ovvio il riferimento a Spandonaro). Il gruppo della Torretta ha percorso via Garibaldi ed è giunto in piazza San Secondo dove è stato accolto dal sindaco Fabrizio Brignolo e dall’assessore al Palio Alberto Pasta. Una miniesibizione degli sbandieratori (grandi e piccoli) e poi le immancabili foto di rito. Poi il ritorno in Torretta a studiare altre occasioni per festeggiare il Palio 2013. a. l.