Molto partecipato, l’incontro “Un giornalista sotto scorta” con Giovanni Tizian ha chiuso, sabato scorso, la seconda settimana dei “Mesi del giallo”. Tutte occupate le sedie del Ridotto del Teatro Alfieri per ascoltare le vicende umane e professionali del giovane cronista a cui nel 2011 la ‘ndrangheta voleva “sparare in bocca”: da quel momento la sua vita è blindata. Tizian, che ha conversato con la giornalista Laura Nosenzo, si è dilungato sulla storia della telefonata intercettata nel corso della quale il faccendiere nicese Guido Torello, che stava parlando con il boss Nicola Femia, pronunciò la frase “’sto giornalista se ci arriviamo o la smette e gli sparo in bocca e finita lì!”. Il cronista (oggi all’Espresso dopo i lunghi anni alla Gazzetta di Modena, città dove si è trasferito da bambino dopo che la ‘ndrangheta uccise il padre a Bovalino) ha approfondito i rapporti tra il boss e Torello, poi arrestati con altre 27 persone nel gennaio di quest’anno, a conclusione dell’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna sul gioco d’azzardo on line e la manomissione delle slot. Poi ha disegnato un ritratto puntuale e inquietante sulla penetrazione della ‘ndrangheta al Nord, dei diversi canali affaristici che gestisce (appalti, traffico di droga e armi, ecc.) e del voto di scambio con cui “tiene in mano” politici e amministratori locali. Numerose le domande e osservazioni dal pubblico, a riprova dell’interesse suscitato dalla conversazione, partita dall’ultimo libro di Tizian “La nostra guerra non è mai finita”. A lui e al suo coraggio ripetuti e prolungati applausi. In attesa di ascoltare lo scrittore Nicolai Lilin, che sabato 12 ottobre converserà con Antonio Evangelista al Ridotto del Teatro Alfieri (ore 18, ingresso libero), “I mesi del giallo” giovedì 10 farà tappa a Castagnole Lanze. Qui, alle 21 nella Sala del Municipio, i lettori si confronteranno con quattro scrittori made in Asti: Luca Amerio e Luca Baino (“Il caso Calvi”), Cinzia Montagna (“Nec ferro nec igne. Nel segno di Camilla”), Fabrizio Borgio (“La morte mormora”). L’incontro sarà moderato da Loredava Dova, vicepresidente di Comunica, che lo organizza insieme all’Associazione culturale La Voce e al Comune. Gli scrittori ospiti hanno pubblicato libri che, pur se diversi tra loro, sono accomunati dal tema del mistero: i lettori castagnolesi (e non), prendendo i volumi in prestito alla Biblioteca Comunale, li hanno letti in estate e adesso sono pronti a dialogare con loro. Gli sceneggiatori Luca Amerio (laureato al Dams di Torino) e Luca Baino (editor della casa editrice digitale ManFont Comics) firmano l’originale fumetto “Il caso Calvi”, i cui testi sono resi graficamente da Matteo Valdameri. Il volume, pubblicato nel 2012 da Becco Giallo (ha ricostruito a fumetti anche il sequestro Moro e le morti di Giovanni Falcone, Ilaria Alpi, Carlo Giuliani), ripercorre la vicenda del “banchiere di Dio”, il presidente del Banco Ambrosiano trovato morto impiccato, sotto il ponte dei Frati Neri a Londra, la mattina del 18 giugno 1982. Si tratta di una delle pagine meno “gloriose” della storia politico-finanziaria d’Italia. Cinzia Montagna, giornalista e scrittrice di Buttigliera, con “Nec ferro nec igne” ricostruisce la figura di una nobildonna del Monferrato, Camilla Faà di Bruno, vissuta nel Seicento alla corte dei Gonzaga per poi terminare i suoi giorni in un convento di clausura. Il libro (editore Marchesi del Monferrato) è stato molto apprezzato dalla critica. Una curiosità: la trama racconta tra l’altro di un enigmatico dipinto raffigurante Camilla; si tratta di un quadro, custodito a Bruno, che la scorsa primavera è stato esposto nel Palazzo Ducale di Mantova. Il quarto autore proposto da “I mesi del giallo” è Fabrizio Borgio, che per la casa editrice Fratelli Frilli ha firmato due lavori. Nella serata castagno lese l’attenzione sarà puntata su “La morte mormora”, giallo ambientato in un immaginario paese dell’Astigiano, Serravalle Mormora. L’agente speciale Stefano Drago, membro del misterioso Dipartimento Indagini Paranormali, riceve l’incarico di indagare sulla scomparsa di un Libro del Comando, testo magico temuto e messo all’indice dalle autorità clericali: presto l’inchiesta si intreccerà con un’altra vicenda, il misterioso suicidio del sindaco del paese Corrado Falletto.