“Il fenomeno delle liste d’attesa per le visite e gli esami è purtroppo fisiologico in tutti i sistemi sanitari moderni. Il sistema sanitario nazionale e di conseguenza quello regionale è organizzato in modo da garantire- a chi ne ha effettiva necessità, sulla base della valutazione diagnostica del medico curante- di effettuare gli esami e le visite necessarie nei tempi che sono considerati appropriati, secondo un criterio di priorità clinica. Sul territorio regionale vi è un ampia offerta di strutture pubbliche e private accreditate in grado di garantire ai tutti i pazienti la possibilità di curarsi in modo adeguato. Le prestazioni urgenti- contrassegnate sulla ricetta rossa dalla lettera U- devono essere effettuate entro 3 giorni, quelle contraddistinte dalla lettera B in 10 giorni: questi sono i primi obiettivi da garantire. Le visite non urgenti devono essere effettuate in 30 giorni e gli esami entro 60 giorni, in base agli standard regionali. Il fatto che per alcune tipologie di esami, in determinate strutture, vi siano tempi d’attesa obiettivamente lunghi ha motivazioni che non sempre sono ascrivibili all’inefficienza del sistema e che sono meno “clamorose” di quanto non appaia ad una prima lettura. Naturalmente, ciò non significa che non vi siano criticità o che la situazione sia ottimale, in particolare in alcune strutture o per determinate tipologie di prestazioni. I problemi sono noti, da tempo, e si lavora per migliorare complessivamente la situazione, tenendo conto delle difficoltà e dei vincoli che la nostra Regione, sottoposta a piano di rientro e programmi operativi, deve rispettare. Tra le criticità, su cui la Direzione regionale Sanità sta lavorando, vi è la completezza, in ogni caso, della ricetta con le indicazioni di priorità cliniche precise. Le soluzioni possibili riguardano l’allargamento dell’orario di erogazione delle prestazioni, il potenziamento dell’accesso diretto, una razionalizzazione delle strumentazioni presenti sul territorio regionale, una più stretta collaborazione tra pubblico e privato, un maggior coinvolgimento del medico di medicina generale sul tema dell’appropriatezza prescrittiva, d’intesa con i medici specialistici ospedalieri. Per quanto riguarda il sistema di prenotazione Sovracup ed il monitoraggio dei tempi delle liste d’attesa, crediamo che sia possibile migliorare, in tempi brevi, anche con l’ausilio delle tecnologie e con una più ampia e tempestiva messa in rete dei dati riguardanti le agende di prenotazione delle singole aziende sanitarie presenti sul territorio”. Ugo Cavallera, assessore regionale alla Sanità