Per molti, pensare di vendere vino ai Francesi equivale a voler vendere ghiaccio agli Eschimesi. Per la Toso nota azienda spumantistica di Cossano Belbo, non è affatto così. Con una consolidata partnership commerciale inaugurata qualche anno fa è riuscita infatti, anche di questi tempi, ad affermare sul mercato transalpino molti dei suoi prodotti e a mantenere una tendenza in costante crescita. Il segreto di questa affermazione non sta soltanto nella capacità di rispondere puntualmente, con una gamma di prodotti mirati, alle richieste di un mercato evoluto come quello francese, ma anche nella felice collaborazione con Jean Pierre Terrasse, titolare della Jacal, azienda distributrice con sede nei pressi di Chambery, in Savoia, che ha consentito alla Toso di arrivare a familiarizzare con questo mercato in tempi assai rapidi. Cinquantenne, brizzolato, lo sguardo aperto e riflessivo, Jean Pierre Terrasse racconta così il suo lavoro: «Ho acquisito l’azienda 10 anni fa, ma la società Jacal è stata fondata agli inizi degli anni ’70. Abbiamo listings nazionali, ma anche un forte radicamento locale. Facciamo la maggior parte della nostra attività con la grande distribuzione, il resto con altri tipi di clienti: grossisti, distribuzione tradizionale, privati». Cosa si aspetta il consumatore francese medio da una bottiglia di vino? «Un buon rapporto qualità/prezzo, ma anche un vino che gli offra un istante di rilassamento e di piacere. Nella grande distribuzione la spinta all’acquisto è data prima di tutto dal prezzo, poi dalla gradevolezza, dalla denominazione e infine dalla struttura del vino». Qual è il prodotto Toso che dà le migliori soddisfazioni nella vendita? «Tra i vini bianchi l’Asti e il Moscato d’Asti. Il Moscato d’Asti, vino molto aromatico e molto apprezzato in degustazione, non ha alcun equivalente in Francia». L’impressione che si ricava è che se ci fosse un supporto promozionale mirato da parte delle istituzioni questi vini potrebbero ottenere risultati eclatanti oltralpe. Anche il Brachetto potrebbe avere un gran successo, ma ci sono troppe incognite a livello del settore produttivo. E tra i vini rossi? «Tra i vini rossi il Barbera d’Asti che però, contrariamente al Moscato, ha una forte concorrenza francese. Tra gli alcolici e gli aperitivi, i volumi più grandi si realizzano con gli aperitivi a base vino che abbiamo potuto sviluppare grazie all’esperienza produttiva e al savoir-faire di Toso». Un’esperienza e una conoscenza specifica, quella sulla bevande aromatizzate e sui vermouth, che da decenni qualificano le produzioni dell’azienda piemontese. «Questa collaborazione ci ha aperto nuovi mercati con nuovi prodotti e ha aumentato la nostra credibilità nei confronti dei nostri clienti» continua monsieur Terrasse «Pensiamo che questa collaborazione può produrre risultati ancora più importanti, con uno sviluppo dell’attività attraverso la prospettiva di nuovi clienti e l’elaborazione di nuovi prodotti». Una prospettiva stimolante che non trova certo impreparata la Toso S.p.A., anche se continua ad investire con passione sulle produzioni storiche che derivano da una tradizione consolidata. Le scommesse, in quest’azienda, sono all’ordine del giorno.