Il trasporto locale è ragione di interesse per tutti, le discussioni sui disservizi si trascinano da anni infatti coinvolgendo utenti e amministratori. I motivi sono sempre gli stessi: le conseguenze disastrose dei cosiddetti rami secchi, corse soppresse troppo velocemente e in modo superficiale, i ritardi, l’affollamento dei i treni, le mancate coincidenze, la carenza dei collegamenti verso altre città e verso la Lombardia con tempi di percorrenza non più sostenibili , la sporcizia, la assenza di riscaldamento nelle stazioni e sui treni, i distributori di biglietti guasti, biglietterie chiuse e i prezzi delle corse che per gli utenti sono aumentati fino al 50%. Non meno preoccupanti le angosce degli autisti dei bus per la perdita dei posti di lavoro con le aziende di settore che aspettano ancora il pagamento delle fatture degli anni scorsi . Sono ormai quotidiane le idee e le proposte atte a scongiurare la mancanza di competitività del nostro territorio in materia di trasporti che a volte si completano con manifestazioni come quelle viste in questi giorni ad Asti. Si tratta però di iniziative seppur lodevoli che raggiungono l’obbiettivo di far discutere del problema ma ad oggi hanno ottenuto scarse soluzioni e pochissimi risultati concreti, solo parecchia confusione. Si aggiungano i personalismi di attori più preoccupati a tutelare i confini del proprio orticello magari cercando qualche visibilità individuale fregandosene di mettere in campo le proprie competenze nell’interesse di tutti. Asti pur trovandosi in una situazione logistica privilegiata per i collegamenti nonè considerata da trenitalia ed è risaputo che da tempo non gode delle attenzioni politiche necessarie . In questi ultimi anni è mancato il ruolo importantissimo, quello di un soggetto unico ( poteva svolgerlo la Provincia) in grado di raccogliere tutte le istanze e attivare una sorta di regia unica delle varie azioni di protesta per poi confrontarsi alla pari con le altre provincie interagendo con la Regione, l’authority dei trasporti e le aziende di settore. Tutti soggetti che in questo modo si sentono legittimati a continuare per la loro strada e a prendere decisioni utili solo a tutelare i loro bilanci ignorando le vere problematiche del settore e soprattutto i disagi degli utenti. Enrico Cavallero, consigliere comunale Costigliole d’Asti
Cavallero: “Sul trasporto locale serve un’unica regia”
