Arrivano parole di solidarietà non solo da Asti ma da tutta Italia a Roberto Cairo, proprietario di quella che improvvisamente si è ritrovata ad essere la piadineria più popolare della penisola dopo che venerdì scorso la finanza ha requisito i quattro iPad che erano a disposizione dei clienti, comminando al titolare di “Gina la Piadina” una multa da 5.300 euro con un’interpretazione estensiva dell’articolo 110 comma 7 lettera C del Tulps. “Apparecchi della tipologia tablet dotati di monitor ‘touch-screen’ collegati tramite wifi alla Rete internet dai quali è possibile consultare la propria posta elettronica, accedere a piattaforme di CHAT (es: Facebook, Twitter), leggere il quotidiano “La Stampa” e giocare ai diversi giochi installati, cliccando semplicemente sull’icona che compare a video”: così gli ufficiali della finanza descrivono i quattro iPad. “Non ce l’ho con i finanzieri – dice Cairo sconsolato – ma con l’Italia, con la legge, con un Paese che non è in grado di migliorare e stare al passo con i tempi”. Una vicenda che ha dell’incredibile e che ha proiettato il grazioso esercizio aperto lo scorso dicembre in via Gobetti alla ribalta sui giornali locali, sui siti specialistici e non fino al Tg5 e, venerdì, in diretta a Virus, su Rai2. Pagherà la multa o farà ricorso? “Non penso di fare ricorso, e se dovrò pagare la multa la pagherò. Ma a questo punto mi aspetto che la paghino tutti gli esercizi commerciali che fanno consultare dei tablet alla loro clientela, dai ristoranti alle catene di fast food fino alle biblioteche”. Qual era il suo spirito nel mettere a disposizione degli avvnetori questi quattro iPad? “Per me un iPad è un oggetto inoffensivo, come un giornale: avevo pensato di metterli per cercare di stare al passo con i tempi, con la stessa intenzione con cui vorrei sviluppare un’applicazione che consenta di ordinare da remoto e poi venire a ritirare la piadina in negozio”. Come vive tutto il movimento di opinione del quale si è ritrovato al centro? “Un signore di Torino mi ha chiamato e mi ha detto che ha una casa ad Asti e oggi verrà a mangiare la piadina da me per solidarietà. Un’altra ragazza mi ha spiegato che sta litigando con un suo amico di fuori che sostiene che non fossi in regola. Anche il deputato Paolo Romano si sta interessando, vuole proporre un’interpellanza che chiarisca la situazione. Altri vogliono che apra un conto online per aiutarmi a pagare la sanzione. C’è un interessamento fortissimo, non solo della città”. MN