“Se segniamo la perfezione di una poesia sull’asse orizzontale di un grafico e la sua importanza su quello verticale, sarà sufficiente calcolare l’area totale della poesia, per misurarne la grandezza”. Forse qualcuno ricorderà i dettami di “Comprendere la Poesia” di Jonathan Evans Prichard, professore emerito, che il professor Keating nei primi fotogrammi dell’Attimo Fuggente bollava seccamente come “inutili escrementi”. Venticinque anni dopo la proposta di J.E Prichard sarebbe assimilabile a una contemporaneissima infografica e probabilmente piacerebbe molto a Edoardo Dezani, astigiano classe 1974 che ha da poco avviato la casa editrice Visiogeist. Chi è Edoardo Dezani e perché si è dato all’editoria? “Sono un appassionato dell’avanguardia e ho intrapreso questa avventura nel mondo editoriale perché ci sono nuove forme di scrittura che non sono adeguatamente rappresentate nell’editoria attuale. Il libro è la forma d’arte che può permettere la maggior creatività, ma quello in cui finora si è innovato meno. E’ sicuramente un momento di cambiamenti: grandi case editrici come Mondadori sono in crisi, è in atto una frammentazione e il dominio del mercato lo sta acquisendo chi veicola i contenuti, le piattaforme di vendita come Amazon, iTunes. Visiogeist ovviamente non fa parte di niente di tutto questo, è semplicemente il piacere di fare le cose prima di tutti gli altri, quando conta ancora più il talento dell’impegno”. Che tipo di impatto vorresti avere sul territorio astigiano? “L’obiettivo è pubblicare anche autori astigiani, e fare delle presentazioni sul territorio per stimolare il dibattito culturale. Intanto il sito web www.visiogeist.com ospita già alcune opere di un artista astigiano, Roberto Fassone”. Cosa hai pubblicato finora? “Il primo libro pubblicato è stato un ebook intitolato Aforismi 2.0, con cui abbiamo esplorato questa nuova tecnologia e abbiamo anche affrontato un genere, quello degli aforismi, che ci piaceva innovare con un linguaggio più moderno, anche se non siamo più così giovani da sapere tutto. Il secondo libro invece si chiama Gianni, è un libro di infografiche che fa il punto della situazione di questi primi quindici anni del secolo, sintetizzando i bisogni degli italiani, dall’iphone ai compro oro, in una serie di grafici che si ispirano alle ultime tendenze americane in tema di grafica”. Il testo integrale dell’intervista è disponibile sulla Gazzetta d’Asti in edicola da oggi, venerdì 31 gennaio 2014. Marianna Natale