Da stasera, 3 febbraio, prende il via ad Asti all’Hotel Reale il percorso di alta formazione per diventare sommelier, l’unico titolo che individua la figura professionale competente non solo a usare tecniche per degustare un vino e individuarne gli eventuali difetti (questo è un assaggiatore) ma anche a gestire un vino, presentarlo e servirlo, abbinarlo al cibo e saperlo descrivere in termini tecnici ma anche raccontarlo a non specialisti. Ristoranti, alberghi e cantine cercano questa figura per curare al meglio il momento della degustazione, l’abbinamento col cibo e il rapporto in sede con clienti, visitatori, consumatori, operatori o esperti. Quindici serate, tra febbraio e maggio, a cura della delegazione locale dell’Associazione Italiana Sommelier che negli ultimi sei anni ha licenziato 70 sommelier, coprono il primo livello del percorso e approfondiscono gli argomenti di viticoltura, enologia, tecnica della degustazione e del servizio, che rappresentano le basi della professionalità del sommelier. I successivi due livelli (il 2° esplorerà il modo del vino, della produzione italiana e straniera e le tecniche della valutazione mentre il 3° l’analisi sensoriale dei cibi e l’abbinamento cibo-vino con prove pratiche di assaggio), con il superamento di un esame di abilitazione nella tarda primavera del 2015, attribuiranno il titolo di Sommelier AIS. Le lezioni del primo livello, intitolato “Viticoltura e tecnica della degustazione”, si tengono all’Hotel Reale di piazza Alfieri ad Asti, dalle 20.45 alle 23.15. I docenti sono figure di vertice dell’AIS, enologi, sommelier, editori e autorevoli operatori del mondo del vino.