“Il Consorzio Coala, gestore delle strutture presenti all’oasi Wwf di Villa Paolina, intende rispondere tramite queste poche righe alle domande pervenutele tramite la posta dei lettori del quotidiano nazionale “La Stampa” in data 16 maggio 2014 dal signor Stefano Masino, ertosi a portavoce di due mamme allarmate dalla presenza di richiedenti asilo presso la struttura Villa Paolina, in vista del centro estivo che inizierà il 9 giugno. La cronologia dell’accoglienza è stata la seguente: 15 profughi pakistani e 3 africani di minore età hanno beneficiato della prima accoglienza presso le strutture della Villa per un periodo di 7 giorni, in seguito, a partire dall’8 maggio, sono stati trasferiti in strutture terze sul territorio astigiano, più consone ad un’accoglienza prolungata e non emergenziale. Permangono presso la Villa unicamente i tre minorenni, in attesa della presa in carico da parte di un servizio apposito prevista nelle prossime ore. Per questa ragione, il singor Masino, attraverso semplici calcoli aritmetici con i dati appena forniti, potrà sedare le preoccupazioni attivatesi in relazione all’estate ragazzi. In ogni caso, sottolineiamo che anche nei giorni di compresenza fra le scolaresche in visita e i profughi, nessuna attività è stata compromessa, così come non è stata mai messa in discussione alcuna norma di sicurezza o igiene, ne a scapito dei bambini, ne tanto meno dei richiedenti asilo. In ultima analisi, per quanto riguarda l’aspetto legato alla ristorazione, la struttura è dotata di una cucina a norma di legge e ha da poco visto la sostituzione di un gazebo con due tensostrutture in grado di contenere 50 persone. Per attestare la verdicità di quanto appena scritto, invitiamo chiunque all’annuale Festa delle Oasi Wwf che si svolgerà domenica 18 maggio presso le aree oggetto del dibattito, ove sarà possibile sperimentare la cucina e passeggiare per i sentieri circostanti. Concludiamo con l’auspicio di aver ancora una volta fugato ogni dubbio circa l’incompatibilità fra due attività che dovrebbero contraddistinguere ogni società che si definisca civile: la massima qualità dei servizi, ancor più quando a usufruirne spesso sono i bambini, e la garanzia del diritto all’accoglienza e alla richiesta di asilo che spetta alle persone in fuga da guerre e carestie”. Consorzio Coala