Una Asti listata a lutto ha dato l’ultimo addio a Maria Luisa Fassi, la tabaccaia assassinata nella sua rivendita di corso Volta. Questa mattina nella Collegiata di San Secondo di sono svolti i funerali di “Migia”, molto conosciuta in città per essere la figlia di Piero e Pina Fassi, titolari del famoso ristorante Gener Neuv. In tanti si sono voluti stringere al dolore dei genitori, della sorella Maura, del marito Valter Vignale, con cui gestiva il negozio, e dei figli Agnese e Giacomo. Un lungo applauso ha accolto il feretro di legno chiaro con una corona di fiori candidi voluta dai figli. A celebrare la messa è stato il parroco di San Secondo don Giuseppe Gallo che nella sua omelia ha speso parole dolci nei confronti di Maria Luisa e dure nei confronti dela società. “Maria Luisa ha avuto una vita splendida, era una donna splendida. E’ molto stupido scagliarsi contro le istituzioni perchè sono lo specchio del popolo. Sarebbe meglio accanirsi contro le nostre coscienze”. “Voglio augurarmi che l’assassino si tolga dall’inferno che si è creato – conitnua don Gallo che domenica in segno di lutto ha suonato lui stesso le campane a lutto – Se gli piace stare in questo inferno è doppiamente colpevole. Si affidi a Dio”. Alla funzione hanno partecipato anche le massime autorità cittadine, fra cui il sindaco Fabrizio Brignolo, il prefetto reggente Paolo Ponta, il questore Filippo di Francesco, il comdandante della finanza Michele Vendola e il comandante dei carabinieri Fabio Federici. Proprio i carabinieri stanno lavorando per fare luce su quando accaduto fra le 7.32 e le 7.45 di sabato 4 luglio nella tabaccheria di corso Volta, una zona densamente abitata e con molti negozi. Qualcuno è entrato nel negozio e ha sorpreso Maria Luisa sola, scagliandosi contro di lei con una furia cieca. Oltre quaranta coltellate. L’omicida ha massacrato la donna con un coltello a lama spessa e lunga. Almeno è quello che emerso dall’esame autoptico eseguito dal medico legale Rita Celli su mandato del sostituto procuratore Luciano Tarditi. Ma perché tanta ferocia? Qual è stato il movente? Domande che non hanno ancora trovato una risposta. Domande che tormentano Asti e gli astigiani che nel giro di sette mesi si sono trovati a piangere le vittime innocenti di ben tre omicidi. Il 19 dicembre scorso un altro tabaccaio, Manuel Bacco, 37 anni, era stato ucciso a colpi di pistola nel tentativo di difendere la moglie Cinzia da una rapina. All’alba del 25 giugno, invece, qualcuno ha assassinato, spaccandogli la testa con un’amra contudente Francesco Indino, 52 anni, commerciante di ortofrutta. Un omicidio avvenuto in piazza Campo del Palio, zona centralissima, fra le 4.30 e le 5 del mattino. St. P.