“La situazione generale del territorio astigiano si aggrava sempre di più. La Provincia è in cima alle classifiche nazionali per reati commessi, in particolare di quelli predatori. Abbiamo chiesto l’immediato potenziamento degli organici di polizia, ma l’appello non ha trovato riscontro, nonostante la partecipazione dei soggetti politici locali alle manifestazioni di protesta promosse dopo i più recenti e gravi fatti di cronaca. Un serio e appropriato intervento non è più rinviabile. Alla cronica carenza di organico di polizia si aggiungono alcune criticità che vanno affrontate con le necessarie risorse. Ci riferiamo alla prossima apertura del centro per rifugiati che dimostra la generosità del territorio verso un’immigrazione che è fuga dalla guerra e dalla miseria, ma impegnerà ulteriormente le già esigue forze dello Stato. Di gran lunga più preoccupante, per le ricadute che potrebbe avere in futuro sul territorio, è la recente conversione della locale casa circondariale in casa di reclusione che ha condotto ad Asti alcuni detenuti di rango delle cosche più attive del Paese con conseguente immigrazione di famigliari e sodali decisi a stare accanto ai congiunti detenuti. Questo ci fa temere che la criminalità possa consolidare ulteriormente le proprie posizioni, come’è avvenuto in passato. Non possiamo più accettare quella che appare come una generalizzata sottovalutazione della questione, né inutili provvedimenti palliativo o la minimizzazione del problema da parte di quei politici che scelgono di restare indifferenti. Si tratta di tutelare i nostri lavoratori insieme al diritto alla sicurezza dei cittadini. Nei prossimi giorni solleciteremo, con tutti gli strumenti possibili, i vertici nazionali e i rappresentanti istituzionali e politici del territorio, richiamandoli ai propri doveri e alle proprie responsabilità. E’ questo l’impegno del Silp Cgil verso i propri lavoratori e verso il territorio”. Nicola Rossiello, segretario generale Cgil Piemonte